I lavori del futuro: digitale, innovazione e green job

I lavori del futuro: digitale, innovazione e green job

Settembre è tempo di nuovi inizi, di buoni propositi, di ripartenze o di nuove strade da intraprendere, tra università e mondo del lavoro per tracciare il proprio futuro in base alle proprie prospettive e ai propri sogni. Ma quali sono le professioni del futuro? Quali i settori in crescita e i lavori più richiesti e retribuiti dei prossimi anni?

Il mondo del lavoro sta cambiando vorticosamente e profondamente per l’effetto travolgente della digital transformation, dello sviluppo dell’innovazione e delle nuove tecnologie che hanno fatto emergere la necessità di nuove competenze e professionalità. Questo effetto impetuoso è stato ingigantito ulteriormente dalla pandemia che ha apportato ulteriori scossoni attualizzando lo smartworking ed il concetto di nomade digitale.

I dati

Secondo la pubblicazione del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere con le previsioni dei bisogni occupazionali e professionali in Italia nel 2021-2025, la digitalizzazione, l’ecosostenibilità e i green jobs assumeranno un ruolo sempre più importante.

Fondamentali saranno le competenze digitali, STEM e di innovazione 4.0 che verranno ricercate in una stima tra 886mila e 924mila unità.

Inoltre, secondo il Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere a settembre 2022 sono previste 524mila assunzioni, in flessione il trimestre settembre-novembre (-3%), ma ci sono difficoltà di reperimento al 43,3%.

La start up specializzata nella formazione digitale, Alteredu che ha incrociato i numeri del rapporto Excelsior Unioncamere-Anpal e dei Sistemi di Politiche Attive per l’occupazione, sostiene che nel prossimo quinquennio il sistema economico e del lavoro italiano si troverà a sostituire circa 2,5 milioni di occupati per raggiungimento dell’età pensionabile e in minor percentuale per altre questioni. A fronte di questi cambiamenti è previsto che il fabbisogno occupazionale a cui si assisterà vedrà un numero di nuovi lavoratori compresi tra 1,9 e 2,7 milioni. Le imprese ricercheranno tra i 280mila ed i 325mila lavoratori nell’ambito della trasformazione digitale.

La domanda per il settore dell’industria e dell’artigianato sarà tra 211mila e 235mila unità.

Inoltre il McKinsey Global Institute si è interrogato su quali sono le prospettive future ed ha pubblicato uno studio secondo cui da qui al 2030 più di 100 milioni di lavoratori dovranno trovare una nuova occupazione.

Ed ancora le prospettive occupazionali migliori per l’ultimo trimestre dell’anno secondo l‘indagine svolta da Manpower, riguardano albergatori e ristoratori (+28%), in vista dell’inizio della stagione invernale, seguite da costruzioni (+17%), produzione primaria (+15%), IT e telecomunicazioni (+14%).

Secondo un altro studio targato Workday Peakon Employee Voice  che ha coinvolto circa 2,5 milioni di lavoratori di oltre 1.500 aziende in tutto il mondo, analizzando 17 settori produttivi, nella classifica dei dipendenti più soddisfatti e produttivi svettano coloro che lavorano nell’ambito dell’Information Technology.

Le professioni del futuro

Sempre più ricercati saranno i professionisti del digitale: digital marketing manager, content stategist, creator, influencer, digital analyst, storyteller, blogger, community manager, seo specialist, assistente virtuale, sviluppatori, e-commerce manager, virtual shopper. 

Ma tante opportunità lavorative sono legate al mondo dell’innovazione: Cybersecurity, Intelligenza Artificiale, Internet of Things, Big Data, Cloud, Realtà Aumentata e Realtà Virtuale, transizione ecologica.

Negli anni a venire accanto al growth hacker che analizza e mette in campo azioni per una crescita scalabile di imprese, di un brand o un prodotto/servizio, diventerà sempre più importante per le pmi e per enti governativi l’ethical hacker, cioè un esperto di sicurezza informatica in grado di simulare, anticipare e prevenire attacchi informatici, identificare e risolvere eventuali vulnerabilità nelle reti, nelle infrastrutture tecnologiche e nei siti web, migliorandone la sicurezza.

Si sentirà sempre più parlare di cloud architect, non un fantascientifico architetto delle nuvole, ma un esperto di sistemi informatici che crea ambienti cloud per le imprese.

Sempre più alla ribalta saranno: data scientist che organizzerà e analizzerà grandi quantità di dati, vero “tesoretto” delle organizzazioni di ogni tipo, machine learning specialist che svilupperà algoritmi orientati all’apprendimento di informazioni e comportamenti con una solida formazione matematica, ingegneristica, statistica e informatica, ed ancora criminologo, giurista di impresa e l’avvocato d’affari in campo internazionale.

Con l’importanza crescente della domotica, e con le case che diventano sempre più automatizzate per il controllo delle luci, dell’irrigazione del giardino, della gestione di apparecchi per la pulizia della casa, per i sistemi di sicurezza e di riscaldamento, si affermerà lo smart home design manager.

Le imprese assumeranno sempre più cyber security specialist che si occuperanno della gestione della sicurezza informatica dei sistemi aziendali, esperti in gestione dell’Intelligenza Artificiale ed ingegneri robotici che progetteranno e coordineranno i robot per l’attuazione di processi di lavorazione e produzione.

Il risk manager avrà il compito di prevenire e gestire i rischi verso cui l’impresa può andare incontro e che possono danneggiare il bilancio finanziario.

Non mancherà il designer di realtà virtuali, un professionista per creare e gestire i contesti virtuali in cui verranno si sposteranno uffici, meeting aziendali, eventi.

Sarà necessaria anche la figura del consulente della terza età, un professionista che aiuterà gli anziani a gestire le esigenze di salute e le loro necessità.

Inoltre ci sarà anche l’upload dei contadini che diventeranno 4.0 grazie a droni, app e all’agritech che svilupperanno sistemi di smart farming, monitorando i terreni, i campi coltivati  e tramite l’elaborazione dei dati si potranno effettuare operazioni mirate e estremamente precise.

La transizione ecologica ed i green job

Le professioni green del futuro sono legate alle nuove esigenze della società e alle nuove competenze emergenti nel mercato del lavoro legate al risparmio energetico, alle energie rinnovabili, all’ambiente, alla sostenibilità, all’economia circolare, al marketing ambientale e alla Green Economy.

Tra i green job più ricercati ci saranno: energy manager, esperto di fondi di investimento e prodotti finanziari green, project manager, ingegnere energetico, giurista ambientale, addetto commerciale per la promozione di nuovi materiali sostenibili, responsabile degli acquisti green.

I nuovi trend del lavoro…

Siamo assistendo alla ridefinizione delle priorità e della riduzione del tempo dedicato al lavoro per mettere al bando stress, pressioni costanti, smania di essere iper-performanti e fare spazio alla famiglia, agli amici, alle proprie passioni ed hobby.

La cultura del lavoro e del sacrificio perdono l’appeal e si è alla ricerca di un maggior equilibro tra tempo di lavoro e vita personale (work-life balance).

La nuova tendenza che arriva da oltreoceano, dopo le dimissioni di massa (great resinictions) è il quiet quitting che protende a tutelare il benessere e a prevenire il bournout emotivo e psicologico.

 Un fenomeno che trova popolarità anche su TikTok dove l’hashtag #quietquitting ha superato i 133 milioni di visualizzazioni.

Al di là del riscontro sui social che sono il vero termometro della società in cui viviamo, queste nuove tendenze e il diverso approccio al mondo del lavoro sono un riflesso della pandemia e degli effetti destabilizzanti del lockdown, ma anche sintomo di una mancanza di entusiasmo e di motivazione associato ad un netto calo della gratificazione e soddisfazione sul lavoro, acutizzata dalla precarietà di questi anni.

… e dell’istruzione: ITS Academy e lauree

Tra luglio e agosto abbiamo assistito alla riforma degli ITS che divengono ITS Academy e ai loro finanziamenti grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Gli ITS Academy sono percorsi di specializzazione post diploma, di durata biennale o triennale, alternativi alla laurea, che prevedono lezioni in aula e soprattutto molta “pratica” nelle imprese.

Secondo la recente analisi de “Il Sole 24 Ore”, green e digitale sono sempre più in auge e assumono più rilevanza i corsi dell’area economico-sociale e giuridica (1067), insieme a quelli in ambito sanitario (1087).

Conclusioni

Flessibilità e competenza sono le parole chiave del nuovo mercato del lavoro.

Occorrono competenze trasversali integrate, un e-skill mix, che uniscono sapere e saper fare, oltre che pensiero critico ed analitico, orientamento all’innovazione, creatività, spirito di iniziativa, resilienza, resistenza allo stress, leadership e una spiccata dote di  problem solving.

La tecnologia ed i social offrono ghiotte opportunità, in tutti i settori dal pubblico al privato, dall’arte alla cultura fino al fashion e al made in Italy passando per il retail.

Per restare al passo coi nuovi trend del mercato del lavoro e le nuove professioni emergenti non bisogna mai smettere di specializzarsi e di studiare soprattutto i più giovani dovrebbero avere il coraggio, la determinazione e la testardaggine di perseguire i propri sogni, le proprie passioni e di non scoraggiarsi dinanzi a delusioni, difficoltà, disavventure, ostacoli e sconfitte.

Il celebre designer italiano Enzo Mari affermava:

“Tutti dovrebbero progettare per evitare di essere progettati (…)
“se uno pensa che decidere quale mestiere fare da grande significhi automaticamente trovare un posto, sbaglia.
Il proprio spazio, uno se lo deve ritagliare, con passione e ostinazione: la società non te lo regala”. 

    

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