E-commerce: come vendere online [Infografica]

E-commerce: come vendere online [Infografica]

Il Covid-19 ha modificato profondamente le nostre abitudini ed il lockdown ha fatto capitolare persino i più scettici degli acquisti online. L’e-commerce è stato utilizzato anche per la spesa dei beni di prima necessità e ha aumentato l’approdo online di negozi di vicinato, del mercato rionale e si è affermato l’e-commerce di prossimità o proximity commerce.

Allaccia le cinture iniziamo un viaggio unico, e un po’ lunghetto, alla scoperta del mondo dello shopping online.


L’e-commerce o commercio elettronico è una pratica commerciale, è la vendita di prodotti e servizi tramite Internet. L’acquisto ed il pagamento vengono effettuati da un negozio online, da un’app, da marketplace, piattaforme di affiliazione, social media, in questo caso si parla di social commerce.

Il commercio online può essere:

Business to Business (B2B) quando la compravendita è tra imprese come ad esempio EasyFashionBuy che è riservato a negozianti e professionisti con partita iva con le ultime novità fashion del made in Italy;

Business to Consumer (B2C) quando la vendita è rivolta al consumatore finale, come ad esempio Tibiona, l’ecommerce di riferimento per l’acquisto di farine biologiche macinate a pietra, prodotti naturali e biologici, alimenti per diete particolari ed introvabili.

Perchè aprire un e-commerce?

Durante il lockdown sono triplicati i nuovi consumatori online, a maggio 2020 sono stati registrati 2 milioni di utenti in più rispetto all’anno precedente, di cui 1,3 milioni sono arrivati alle piattaforme digitali per l’acquisto digitale durante l’emergenza sanitaria del Coronavirus.

Sono 8 su 10 le persone che dicono di aver modificato i propri comportamenti d’acquisto a causa della pandemia, con un aumento deciso dell’utilizzo dell’e-commerce (studio di Illimity Bank con rilevazioni di luglio 2021).

Il settore Food & Grocery (spesa da supermercato online) nel 2020 è cresciuto del 55% raggiungendo 2,5 miliardi di euro, ovvero un miliardo in più rispetto al 2019.

L’87% del comparto è costituita dall’alimentare, mentre il 13% è rappresentato dall’Health&Care.

Nel 2020 gli acquisti online di enogastronomia come vino e prodotti tipici valgono 589 milioni di euro, con un aumento del +63% rispetto al 2019 e raggiungendo quota 27% sul totale degli acquisti nell’alimentare.

I consumatori italiani prevedono che lo shopping online diventerà una routine nel prossimo futuro. Anche se lo shopping nei negozi fisici resterà prevalente, nel post pandemia gli acquisti online si prevede che rappresenteranno il 38% di tutte le attività di shopping, è quanto emerge dal report globale “The Future of Urban Reality” di Ericsson.

 Secondo Netcomm, il fatturato ecommerce B2C in Italia nel 2020 ha raggiunto un valore totale di 32,4 miliardi di euro, con una crescita del 3,4% sul 2019. Una cifra destinata a salire ulteriormente nel corso di quest’anno.  

I vantaggi dell’e-commerce

Un sito e-commerce permette di vendere non solo negli orari di apertura al pubblico di un classico negozio, ma 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e di raggiungere un numero maggiore di clienti ed ampliare la propria offerta non essendoci né limiti di spazio né vincoli geografici. Sipuò quindi raggiungere il consumatore finale in qualsiasi situazione e in qualsiasi zona, ampliando le proprie vendite a livello nazionale ed internazionale con ricadute positive sul fatturato. Si possono intercettare meglio le esigenze dei propri clienti e si può profilare con precisione il proprio consumatore tipo ed offrire così informazioni sempre più dettagliate e mirate per il proprio “pubblico”, rendendo i prodotti e servizi sempre più appetibili e rafforzando il rapporto impresa – consumatore.

Il commercio virtuale riduce l’impatto ambientale e le emissioni di CO2.

Secondo uno studio del 2019 del Massachusetts Institute of Technology, lo shopping online rende possibile una riduzione di carbonio che può essere fino al 50% inferiore per ogni pacco, rispetto a viaggi individuali su auto private per raggiungere il negozio.  E secondo lo studio condotto da Oliver Wyman con l’appoggio del Logistics Advisory Expertes (LAE), l’Italia presenta un consumo di 898 g di CO2e per l’ecommerce e 1764 g di CO2e per il commercio fisico, un rapporto di 2 volte in più.

E ci sono anche numerose le piattaforme di re-commerce per il commercio di prodotti usati o riciclati per uno shopping ecosostenibile come per la start up del made in Italy dell’upcycling e re-cycling, Reborn Ideas.

Come aprire un ecommerce?

Per avviare un’attività di commercio online occorre scegliere il proprio modello di business focalizzandosi sulla forma di vendita che si vuole intraprendere: vendite all’ingrosso, e-commerce al dettaglio, vendite in abbonamento o in dropshipping, ovvero un ecommerce senza magazzino. In pratica con le vendite in dropshipping, i prodotti  sono acquistati da fornitori di terze parti e vengono spediti direttamente al consumatore.

Uno dei siti più utilizzati per vendere in dropshipping è Alibaba, ma anche Shopify consente di trovare fornitori in modo semplice.

Buona norma è fare un’analisi dei competitor, scegliere la giusta nicchia evitando un segmento di mercato eccessivamente affollato per evitare di soccombere di fronte a players di grandi dimensioni, e tracciare i profili tipo dei propri clienti ideali, costruire le buyer personas.

Poi si passerà a scegliere il nome del proprio eCommerce e registrare il dominio, trovando i fornitori giusti.

Gli adempimenti fiscali per il commercio online

Si deve costituire una società davanti a un notaio o optare per una ditta individuale, aprire un conto corrente bancario, aprire la partita Iva e una casella PEC, iscriversi al VIES (VAT Information Exchange System) se si intendono effettuare operazioni intracomunitarie con acquisto e vendita in ambito dell’Unione Europea (articolo 27, Dl 78/2010).

Ci sono anche gli adempimenti con la Camera di Commercio ed il Comune territorialmente di competenza.

Occorre presentare la richiesta di iscrizione al Registro delle Imprese tramite la procedura telematica “ComUnica” (Comunicazione Unica) che è valida ai fini fiscali (IVA), previdenziali (INPS) e assicurativi (INAIL).  Per l’invio telematico delle pratiche occorrono l’abilitazione al sistema Telemaco, la firma digitale e una casella di posta elettronica certificata.

Bisogna predisporre anche la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) sempre con modalità telematica da inoltrare al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) del Comune di riferimento che deve contenere i requisiti di onorabilità e capacità, l’assenza di fallimenti e condanne penali, eventualmente i requisiti professionali, il settore merceologico e deve essere denunciato il sito web dell’e-commerce (art. 19, Legge 241/1990).

Per quanto riguarda i controlli sulla SCIA, è previsto il principio del silenzio-assenso in un lasso temporale di un mese, senza alcuna comunicazione negativa da parte del Comune.

Per il commercio online occorre attivare il codice Ateco specifico 47.91.10 – Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet e i codici relativi alla singola tipologia di prodotti che si intende vendere online e di allegare la SCIA per l’Esercizio di vendita per corrispondenza televisione e altri sistemi di comunicazione, compreso il commercio online (solo in caso di attività svolta esclusivamente per corrispondenza, televisione e altri mezzi di comunicazione, compreso il commercio online) in cui sia indicato anche il sito web.

Per la vendita di autovetture e autoveicoli via internet bisogna attivare il Codice Ateco: 45.11.01- Commercio all’ingrosso e al dettaglio di autovetture e di autoveicoli leggeri.

Le migliori piattaforme di e-commerce

#1. Piattaforme proprietarie

Con le piattaforme proprietarie, la progettazione dell’e-commerce viene affidata e realizzata da un programmatore o da una Web Agency. Prevede la creazione della struttura Html e Css, comporta un costo maggiore. È vantaggioso in quanto risiede sui server dell’impresa ed è modificabile e personalizzabile a proprio piacimento (interfacce, catalogo, percorsi di vendita, metodi fi pagamento, contenuti, gestione magazzino) ma lo shop deve essere posizionato da zero non avendo la piattaforma utenti già fidelizzati e visite profilate.

#2. Marketplace

I marketplace sono piattaforme di intermediazione digitale in cui i prodotti sono organizzati e le schede prodotto sono già ottimizzate, è un eco-sistema globale in cui milioni di consumatori sono già fidelizzati ed attivi sulla piattaforma.

I marketplace possono essere verticali quando hanno un business specializzato e prediligono un macro-settore, come ad esempio Zalando, Etsy (ecommerce dedicato all’artigianato, al vintage, agli oggetti fatti a mano, unici, introvabili), o orizzontali se offrono prodotti e servizi diversi come Amazon, Ebay.

Presentano un canone mensile e lo shop non può essere integrato totalmente nel portale aziendale, ma potrebbe anche essere una soluzione che va ad affiancare il proprio e-commerce per avere una maggiore visibilità e capillarità come nel caso dell’impresa dall’“estetica slow” premiata da Coldiretti con l’Oscar Green per le giovani start up nella categoria Impresa Terra, “Lumaca Irpina” che nasce dall’idea di Nicola Urciuolo ed è specializzata in prodotti cosmetici bio con bava di lumaca.

#3. Piattaforme di ecommerce

I software per ecommerce che si basano sul CMS (Content Managing System) offrono soluzioni semplici ed economiche per creare il proprio negozio online.

Ci sono piattaforme native e-commerce come Magento, Prestashop, Shopify e poi quelle che hanno implementato tra i loro servizi anche soluzioni di shopping online tipo WordPress con il plugin WooCommerce, Joomla con il plugin VirtueMart, WiX.

Vediamo le principali piattaforme per l’ecommerce più nel dettaglio:

#3.1. Shopify

Shopify è una delle piattaforme di e-commerce più popolari e flessibile, offre ottime funzionalità sia lato SEO sia per il marketing. L’aggiunta di un prodotto è semplice, con campi per titolo, descrizione e prezzo. La piattaforma offre temi sia gratuiti che a pagamento, è completa di blogging, permette di avere il proprio negozio online in più lingue e da mobile, di avere le recensioni dei prodotti, carte regalo e fornisce l’integrazione dei social media e la possibilità di vendere su Facebook e in dropshipping.

Shopify accetterà i pagamenti attraverso Satispay, start up specializzata nel fintech con cui ha stretto un accordo che potrà favorire le imprese del “Made in Italy”, favorendone la digital trasformation.

#3.2. WooCommerce 

È un plugin open source per WordPress sincronizzandosi col sistema di CMS più diffuso, fornendo piena autonomia di gestione per personalizzare il proprio shop virtuale e gestire i pagamenti con più di 100 gateway come PayPal, Square, Stripe. Permette anche di effettuare integrazioni di Google Ads, HubSpot, Mailchimp e Facebook.

#3.3. BigCommerce

La piattaforma di e-commerce quotata al NASDAQ  è una delle migliori per il commercio elettronico, proponendosi come una versione di fascia più alta di Shopify, offrendo live chat di supporto, analisi dei clienti con diverse funzionalità di marketing, vendita attraverso Facebook, Pinterest, eBay, Amazon, integrazione con MailChimp, valutazioni e recensioni dei prodotti, servizio clienti di alto livello, supporto aggiuntivo per le spedizioni, strumenti di conversione innovativi per guadagnare gli utenti che abbandonano il carrello e non acquistano nulla.

#3.4. Wix

Wix offre una dashboard facile da usare con l’interfaccia drag and drop, automaticamente ottimizzato per i motori di ricerca e per i dispositivi mobili, è ideale per i principianti e per i ristoranti in quanto fornisce anche prenotazione, controllo degli eventi, gestione dei contatti.

Permette la personalizzazione delle pagine offrendo font illimitati, gallerie multimediali, effetti di scorrimento, e campagne pubblicitarie automatizzate su Facebook e Instagram.

 #3.5. Magento

Magento è una piattaforma di CMS open source sia per principianti sia per sviluppatori ed esperti.

Consente di creare più negozi gestendo tutto con un unico pannello di controllo, di predisporre la localizzazione in lingua con valute multiple e tasse, autogenera la mappa del sito, si integra con Google Analytics, ha funzionalità SEO e di marketing avanzate, permette di gestire i ruoli con flessibilità dal pannello di amministrazione e riunisce una vasta comunità di sviluppatori attraverso gruppi. Blog e forum.

#3.6. Prestashop

Prestashop permette di gestire il catalogo dell’e-shop, insieme agli ordini e alle modalità di pagamento, di personalizzare le modalità di spedizione e di consegna e di analizzare tutte le statistiche. Inoltre ha una community piuttosto ampia che interagisce attraverso un forum.

#3.7. Square Online

Dà la possibilità di avere ordini illimitati, di vendita dei biglietti per eventi, ed ancora assistenza tramite chat e telefono, gestione delle scorte, integrazione con Instagram e gli annunci di Facebook, spazio per le opinioni dei clienti che possono personalizzare i loro ordini e gli orari di ritiro. La varietà di modelli presenti sono ottimizzati per nicchie e negozi online specifici.

#3.8. Ulteriori CMS per l’e-commerce

Tantissime sono le soluzioni alternative tipo Zen Cart ideale per un target più elevato e per gli sviluppatori web, Drupal, Volusion, Teachable, Squarespace, Sellfy, Ecwid, Big Cartel.

Per gli appassionati di WordPress, oltre WooCommerce, offre un altro plugin per la vendita online: Easy Digital Downloads.

Questo argomento è particolarmente vasto, se ti interessa approfondire la tematica ti consiglio il corso in partenza “E-commerce Strategies” della scuola Digital Coach, specializzata in marketing digitale, qui troverai invece l’elenco completo che ti potrebbe tornare utile.

 11 Must have per un e-commerce di successo

#1. Crea una strategia per il tuo brand e un logo

#2. Rendi il tuo sito professionale, curato e gradevole

#3. Dai importanza all’usabilità, all’indicizzazione SEO, al mobile

#4. Aumenta la velocità di caricamento delle pagine web e delle schede prodotto

Nel commercio elettronico, uno dei maggiori investimenti da fare è sulla scheda prodotto in quanto è essenziale, deve contenere keywords, generare traffico organico, evitare che l’utente esca dall’ecommerce per cercare informazioni su altri siti. Il titolo deve essere accurato ed in chiave SEO, la descrizione originale e deve possedere “personalità”, la call to action deve essere ben definita. Lo storytelling del prodotto deve essere accompagnato da immagini fotografiche professionali che possono essere ingrandite e guardate da prospettive diverse, e se si tratta di capi di abbigliamento, vanno mostrati le diverse tonalità disponibili e le taglie. Non devono mancare: l’indicazione delle unità, della quantità desiderata, il prezzo, il materiale, i costi di spedizione, i tempi di consegna, eventuali rimborsi, garanzie, coupon, buoni spendibili e prodotti similari come suggerimento.

Vediamo una carrellata di case studies: Cartoleria Digitale con un quaderno Comix dalle simpaticissime frasi per la Generazione Z, Giovomel con i suoi succhi di melograno biologici irpini, i Vini del Sud con le prelibatezze culinarie tipiche della Campania e Zalando che nella scheda prodotto inserisce anche il dettaglio prodotto, evidenziando come sia un capo di abbigliamento sostenibile e il suo impatto positivo sull’ambiente. La Nike invece crea un vero e proprio racconto emozionante e coinvolgente, ricorrendo alla storia dello sport a livello mondiale.

  • Ecommerce come vendere online_scheda prodotto di successo
  • ecommerce_Giovomel-agricoltura-biologica-melograni_-irpinia
  • Prodotti tipici locali_ Campania_ commercio online
  • esempio scheda prodotto di successo

#5. Dai priorità alle foto prodotto dell’e-commerce

Le immagini sono fondamentali: occhio all’estensione, al peso, alla qualità, all’esposizione, all’ottimizzazione SEO, alla creazione del set per cercare di contestualizzare il prodotto e per creare scatti dal design ricercato che vendano uno stile di vita, le cosiddette foto per lookbook, come ad esempio le immagini editoriali usate da Levi’s per mostrare altri prodotti e che possono essere sfogliate come si sfogliasse una rivista di moda.

Le foto prodotto del negozio virtuale servono a presentare e valorizzare i prodotti e servizi che offri ai clienti. Le immagini devono essere accompagnate da una sapiente e studiata descrizione dall’appeal unico, cucito su misura per il tuo cliente. Inoltre, la parte grafica dell’e-shop insieme alla scelta di un determinato font, delle dimensioni e dei colori, contribuisce a determinare la brand identity e la brand awareness, rendendoti facilmente riconoscibile e memorabile.

#6. Cura la User Experience

Il processo di acquisto deve essere semplice e intuitivo, devi evitare l’abbandono del carrello ed il design deve essere in funzione dei tuoi obiettivi. Assicurati che la navigazione da mobile sia semplice ed efficace. Riduci al minimo i passaggi, puoi velocizzare l’acquisto offrendo il login attraverso i social e semplifica al massimo il checkout. Offri la consegna gratuita, oltre un certo limite di spesa minima. E non dimenticare di offrire consigli per l’acquisto, prodotti correlati all’acquisto effettuato ed amplia la varietà di scelta di prodotti.

I pagamenti devono essere sicuri e le policy ben definite a cui dedicare pagine specifiche, chiarendo su come funzionano le spedizioni, i tempi di consegna, i resi ed i  rimborsi, i coupon, la raccolta punti. Metti in evidenza il numero verde per contattare l’assistenza, il form online per il servizio clienti. Attiva un chatbot sulle pagine del sito per offrire un’attenzione maggiore al visitatore e al tuo cliente ed attiva offerte e promozioni ad hoc in base al target.

#7. Apri e cura un blog

Il blog è un potente strumento di web marketing per diventare autorevole nel proprio settore, migliorare la brand reputation, per fidelizzare gli aficionados, intercettare ed attirare utenti e convertirli in clienti del tuo shop online, generare valore, qualità e utilità per il tuo pubblico e contatti utili.

#8. Utilizza la riprova sociale

Valorizza la brand reputation e mostra la tua affidabilità dando voce ai clienti finali attraverso recensioni e testimonianze di qualità, ci sono piattaforme come Trustpilot o Feedaty.

Un potenziale cliente prima di concludere un ordine, cerca di capire se sta facendo un buon acquisto e per questo la presenza di recensioni positive farà la differenza.

#9. Coinvolgi i visitatori & crea una Community

Lancia offerte esclusive, invia una newsletter curata ed informativa, crea campagne di e-mail marketing.

#10. Presenza sui social media e Social Commerce

Un’efficace presenza sui social media è ormai imprescindibile, oltre ad un costante invio di newsletter. Ma per poter raggiungere il proprio target in maniera differenziata si può affiancare al commercio elettronico, la vendita attraverso le piattaforme social in pochi semplici step (come ad esempio lo Shopping su Instagram), in un’ottica omnichannel

#11. Utilizza le ultime frontiere tecnologiche: gamification, Realtà Aumentata, Realtà Virtuale e ricerca vocale

La gamification può rendere l’acquisto online più divertente basandosi su punti, livelli, sfide, stellette, beni virtuali e classifiche e soprattutto permette di fidelizzare il cliente e di aumentare la viralità dei tuoi contenuti o prodotti con la condivisione tra gli utenti dei risultati.

Ad esempio l’app MOD4 di LuisaViaRoma consente di creare un avatar e di proporre outfit ottenendo un voto dagli utenti della community. All’interno del gioco si possono fare acquisti in app.

Il commercio elettronico per aumentare il suo appeal ed offrire un servizio personalizzato, veloce e di qualità ai suoi clienti può avvalersi di strumenti all’avanguardia come la Realtà Aumentata per testare i prodotti prima di acquistarli come per esempio l’app Ikea Place che permette di testare i mobili del proprio catalogo, posizionandoli nello spazio virtuale della propria casa osservandoli attraverso varie angolazioni.  Si può testare anche la Realtà Virtuale per rendere più immersiva l’esperienza d’acquisto online, offrendo un tour nello store virtuale così che il potenziale cliente, grazie a dei visori 3D,  può muoversi liberamente tra gli scaffali, prendere e guardare i prodotti e deciderli di acquistare.
Con la diffusione massiccia e massiva degli assistenti vocali, Alexa, Google Home, ma anche Apple Watch e Smartwatch Google, le ricerche vocali possono essere effettuate ovunque. Secondo uno studio di Capgemini i consumatori nel 70% dei casi preferiscono interagire con un robot, un assistente vocale piuttosto che con esseri umani e il 76% delle aziende  ha dichiarato di aver raggiunto benefici quantificabili dall’implementazione di servizi di assistenza vocale o chat, tra cui una riduzione di oltre il 20% dei costi del customer service e un aumento di oltre il 20% dei consumatori che utilizzano gli assistenti digitali. Per essere quindi competitivi e all’avanguardia, sarebbe opportuno ottimizzare il tuo e-commerce per la ricerca vocale. 

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2 pensieri riguardo “E-commerce: come vendere online [Infografica]

  1. Ciao Giovanna, ottimo articolo. Molto interessante.
    Tra le piattaforma mi sento di sconsigliare due piattaforme:
    Silverstripe (è praticamente un CMS “dismesso” ancora molti anni fa – 2015?)
    OpenCart: piattaforma abbastanza complicata da gestire, lato sviluppatore di siti internet, e con un supporto molto “latitante” in lingua italiana. Nel complesso è abbastanza complicata da gestire e ha necessità di molti ritocchi al codice per non generare errori.

    Ho avuto esperienze di utilizzo su entrambe le piattaforme, quindi lo dico per conoscenza.

    Ottime le soluzioni che hai presentato.
    Per chi ha un bel progetto, con un budget adeguato e una visione da qui a 5/10 anni con una strategia da mettere in campo, senza esitazione consiglio fortemente di non affidarsi a servizi di terzi ma avere una propria piattaforma o un sito web custom.
    Buon lavoro!

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