Innovazione, giovani & futuro: Young Innovators Business Forum di ANGI

Innovazione, giovani & futuro: Young Innovators Business Forum di ANGI

Nella rinomata location storica di Palazzo Mezzanotte a Milano lunedì 27 giugno, è andata in scena l’innovazione nelle sue molteplici declinazioni con l’esclusivo evento dell’Associazione Nazionale Giovani Innovatori: “Young Innovators Business Forum“.

Confronto, colloquio e condivisione tra i due gli schieramenti messi in campo: da un lato studenti, startupper e giovani imprenditori, dall’altro istituzioni, agenzie governative, personalità di rilievo nell’ambito accademico, dell’industria, della finanza, del turismo e del modo professionale.

L’innovazione e la transizione ecologica e digitale

L’innovazione è stata presentata come una sfida da cogliere nel perpetuo e repentino mutare dei nostri giorni per poter apportare crescita economica e sociale al Paese.

Fabiana Dadone, Ministro per le Politiche Giovanili è intervenuta allo “Young Innovation Business Forum” e si è  soffermata sulle competenze digitali, mettendo in rilievo come la digitalizzazione non va usata solo per un aspetto prettamente ludico, alludendo all’uso dei social, ma anche per gli aspetti lavorativi e professionali.

Mentre il Sottosegretario al Ministero della Difesa, Giorgio Mulè, ha augurato ai giovani di diventare protagonisti dell’industria italiana, con una particolare attenzione alla cybersicurezza e alla sostenibilità.

Nella sessione mattutina dello Young Innovation Business Forum si sono susseguiti i temi più caldi all’ordine del giorno: dal cambiamento climatico all’economia circolare fino alla sharing economy, dall’agritech all’automotive fino all’elettrificazione che non riguarda solo la mobilità ma anche connettività e servizi, come l’assistenza in tempo reale in modo predittivo, coinvolgendo tutto il processo, compresa la logistica.

La ricerca e l’innovazione sono le migliori armi per limitare i danni della siccità, per combattere gli sprechi e cercare di aumentare i raccolti. Si è discusso anche di poter progettare piante, attraverso la genetica, in grado di resistere al cambiamento climatico e della prima CO2 battery, tecnologia sviluppata da Energy Dome. Quest’ultima rappresenta una svolta nella transizione energetica, aprendo la strada alle rinnovabili, anche alla luce dell’annuncio di ieri, martedì 28 giugno, della start up milanese che opera nel settore dello stoccaggio di energia elettrica rendendo l’energia solare ed eolica utilizzabile su larga scala, che ha completato un round di finanziamento da 10 milioni di euro.

Focus anche su brand identity, lavoro ibrido, mindset, ed è emerso a più voci, sotto aspetti differenti, il benessere dei dipendenti e più in generale della persona.

La sessione pomeridiana è stata inaugurata dall’economista Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università  Cattolica di Milano che si è focalizzato sui motivi che spingono a non investire in Italia: “primo, il livello della tassazione e la complicazione del fisco; secondo, la lentezza della pubblica amministrazione e la burocrazia, e terzo, la lentezza della giustizia. Questi sono i tre principali aspetti del PNRR, questo è riconosciuto ed è una cosa positiva, ora si tratta di fare queste riforme”.

Si è passato poi ad un dibattito a più voci su tecnologie abilitanti, imprenditoria digitale, focalizzandosi su come nasce un business di successo, lobbying, advocacy e social self care.

Special guess è stato Capitano Ultimo che ha sottolineato come ai giovani non servono solo gli strumenti per innovare ma anche idee, citando il visionario Adriano Olivetti e  si è soffermato sul tema della legalità partecipata e sull’importanza dello studio come centro permanente del futuro.

In chiusura il Presidente dell’ANGI, Gabriele Ferrieri, che ha ricevuto la telefonata da parte del Presidente del Consiglio Mario Draghi per l’impegno e il lavoro svolto, ha annunciato i prossimi due importanti eventi del 2022: ad ottobre a Torino, il Festival del Metaverso e a dicembre la quinta edizione del Premio ANGI.

Giovani, Innovazione, Transizione Digitale: la ricerca

Sul palco dello #YIBF è stata anche presentata in esclusiva nazionale l’indagine demoscopica “Giovani, Innovazione e Transizione digitale” primo Rapporto sui Giovani innovatori e la Transizione digitale in Italia, a cura del Professore Roberto Baldassari, Direttore del Comitato Scientifico ANGI.

Secondo i giovani italiani, le università, lo Stato e le aziende possono realmente colmare il gap che separa gli studenti dalle aziende (55,8%). Gli ingredienti fondamentali per la trasformazione tecnologica e digitale del Paese sono: rientro dei cervelli italiani in fuga (24,1%), aumento di livello di competitività economica dell’Italia rispetto ai Paesi dell’Unione Europea (21,2%), investimenti pubblici e privati in alta formazione digitale (20%). Solo 2 giovani italiani su 10 ritengono che l’attuale sistema riconosca in maniera concreta “il valore delle donne come leader distintive e portatrici sane di futuro per l’Italia e per il mondo”.

Conclusioni

L’Italia può ripartire proprio dall’innovazione e dai giovani, ma serve maggiore pragmatismo, azioni reali e concrete da parte della politica e delle istituzioni. Il PNRR può essere l’occasione giusta per rendere più attrattivo il mercato del lavoro, per poter riformare il fisco e calamitare investimenti dall’estero e per evitare la fuga dei cervelli. Bisognerebbe mettere a sistema le vere esigenze del Paese e di tutti gli attori, cercando di cancellare o almeno diminuire il mismach tra domanda ed offerta, incrociando le esigenze del mondo del lavoro, delle skill che servono per le nuove figure professionali da impiegare per far fronte alle nuove richieste dettate da cloud, cybersicurezza, blockchain, big data, industria 4.0, smart city. Ma occorrono anche i mestieri, ci sono tanti posti di lavoro che sono vuoti dalla ristorazione ai trasporti, che vanno ripensati alla luce delle tecnologie e mostrati sotto una nuova veste ai ragazzi.

Se da un latto i ragazzi devono mettere in campo maggiore curiosità, creatività, investendo su di sé ed essere consapevoli dei propri talenti per coltivarli e metterli a frutto, i giovani imprenditori devono riuscire a pensare fuori dagli schemi, lanciandosi ma lasciando fuori paure, condizionamenti, andando oltre i fallimenti e accumulando preziose esperienze che possono rivelarsi fruttuose nel tempo.

Dall’altro lato le istituzioni, le università e le imprese devono saper offrire orientamento, un’adeguata formazione multidiciplinare e dare la possibilità di lavorare a tutti con contratti calibratisulle reali capacità ed esperienze dei giovani, valorizzando le loro abilità.

Un ecosistema davvero innovativo parte dalle tecnologie e dall’innovazione, dalle idee, ma per potersi sviluppare ed essere efficiente deve sapersi adattare, contaminare di abilità differenti e competenze  variegate e ibridarsi con esperienze moltiplicate: inventare, collaborare, trasformare ed innovare, solo così si ha vero sviluppo e crescita, e si guarda al futuro.

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