Barbie: fenomeno di costume, di community e di marketing [3a parte] + e-book

Barbie: fenomeno di costume, di community e di marketing [3a parte] + e-book

Dopo il primo ed il secondo appuntamento pubblicati sul blog GioDiT, pronti a continuare il viaggio nel magico mondo di Barbiland e ad andare all’esplorazione dell’esplosione del fenomeno dell’estate 2023 e dei nuovi trend ispirati a Barbie?

Barbie: i dati sui social e sul web del fenomeno indiscusso dell’estate 2023

 Stileo, l’aggregatore fashion in Italia, ha riportato che le ricerche del termine “Barbie” sono cresciute del +955% e tutti i prodotti di moda con tag “Barbie” hanno avuto una crescita nei click del 450%. Secondo quanto riportato dal marketplace e servizio di prenotazione beauty Fresha c’è stato un aumento del 508% su base annua del numero di servizi ispirati a Barbie offerti dai saloni e le trasformazioni biondo platino hanno registrato un aumento dell’83%, e sono incrementate anche le sponsorizzazioni sui social.

Secondo gli ultimi dati riportati da Pinterest, le ricerche di “barbiecore”e “moodboard barbie”  sono aumentate rispettivamente del 980% e del 1.290% rispetto all’anno scorso. Termini come “unghie chrome rosa shocking” hanno visto le ricerche aumentare del 1465%,  “unghie scintillanti rosa shocking” del 165%, “makeup look Barbie” ha avuto un picco del 310%, “makeup Barbie rosa” ha registrato un aumento del 275%, “acconciature ispirate a Barbie” +415%, coda di cavallo Barbie”  + 320% e “dreadlock rosa shocking” un aumento del 635%.

Google Trends ha registrato un aumento del 323% dell’interesse di ricerca per il termine Barbie da luglio 2022 a luglio 2023, mentre su TikTok il 23% dei post creati in 30 giorni contiene l’hashtag #Barbie (3 milioni di contenuti, 171 milioni di visualizzazioni in un mese).

Inoltre, come riporta TheDruml’uso dell’hashtag #barbie su TikTok, YouTube e Reels di Instagram è aumentato del 145% nella prima metà del 2023 rispetto all’anno scorso. 

Ed ancora, su TikTok, i video con l’hashtag #Barbiecore ha raggiunto quasi il traguardo di 957 miliardi di visualizzazioni, #barbiecoreaestetic 51,8 miliardi, #BarbieTheMovie 4,2 miliardi di visualizzazioni, #Barbie ha superato gli 83 miliardi, #Barbiestyle hanno raggiunto quota 411,1M views, #barbiegirlchallenge ha superato i 694 miliardi e #barbienails 211.5 M views.

E l’hashtag #barbiefilter ha incassato ad oggi 523 milioni di visualizzazioni, mentre la canzone di Barbie Girl degli Aqua è stata utilizzata in 6 M post.

Su TikTok spopola il video di America Ferrera col suo discorso che rivolge alla Barbie che attraversa una crisi esistenziale, ma che parla a tutte le donne:

È letteralmente impossibile essere una donna. Sei così bella, e così intelligente, e mi fa impazzire che non ti consideri abbastanza.

Dobbiamo essere straordinarie, ma in qualche modo sbagliamo sempre ogni cosa.

Devi essere magra, ma non troppo. E non puoi mai dire di voler essere magra. Devi dire che vuoi essere sana, ma devi comunque essere magra. Devi avere soldi, ma non puoi chiedere soldi perché è volgare.

Devi essere un capo, ma non puoi essere cattiva. Devi comandare, ma non puoi schiacciare le idee degli altri.

Devi adorare essere una madre, ma non parlare sempre dei tuoi figli. Devi essere una donna in carriera, ma anche prenderti cura delle altre persone. Devi rispondere dei cattivi comportamenti degli uomini, il che è allucinante, ma se lo fai notare, sei accusata di lamentarti.

Devi rimanere bella per gli uomini, ma non così bella da tentarli troppo o da minacciare le altre donne perché ci si aspetta che sei parte della sorellanza pur facendoti notare e sii sempre grata. Ma non dimenticare mai che il sistema è truccato. Quindi trova un modo di riconoscerlo ma anche il modo per essere sempre grata.

Non devi mai invecchiare,  mai essere scortese, mai metterti in mostra, mai essere egoista, mai cadere, mai fallire, mai mostrare paura, mai essere sopra le righe. È troppo difficile! È troppo contraddittorio e nessuno ti dà una medaglia o ti dice grazie! E si scopre infatti che non solo stai sbagliando tutto, ma anche che tutto è colpa tua.

Sono così stanca di vedere me stessa e ogni singola altra donna fare i salti mortali per riuscire a piacere agli altri. E se tutto questo vale anche per una bambola che rappresenta solo le donne, allora non lo so più che dire…

Addirittura Google si è trasformato per l’uscita del film di Greta Gerwig: digitando la parola “Barbie film” o altre keyword simili, lo schermo diviene rosa cipria con un’esplosione di tanti coriandoli e stelline fucsia che invadono festosamente lo schermo.

Infine, Barbie e Ken spopolano tra i nomi dei neonati. Secondo quanto riportato da TMZ, il popolare sito di nomi per bambini Babynames.com ha registrato nel mese di luglio, un aumento del 300% delle ricerche del nome Barbie ed un aumento del 200% delle ricerche per Ken.

Il fenomeno #Barbienheimer e i meme e le parodie

A contribuire ad aumentare il fenomeno planetario di Barbie c’è anche la Barbienheimer mania: crasi tra Barbie e Oppenheimer,  il nuovo film firmato da Christopher Nolan, due film molto diversi ma che in America sono usciti nelle sale cinematografiche nello stesso giorno.

Il web è stato invaso dalla barbiemania e Sgarbi per l’occorrenza è divenuto “Sgarbie”, Orietta Berti anche si presta al gioco della Mattel fino al presidente della Repubblica: “Da Mattel a Mattarell è un attimo” hanno commentato su Twitter.

meme del film di Barbie Mattarella for Mattel

Non manca la video-parodia “Georgie” realizzata con l’Intelligenza Artificiale che coinvolge i politici italiani dalla premier Giorgia Meloni a Salvini, fino a Santanchè e Schlein.

Il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo affiancano Barbie in un video mashup tutto da ridere, realizzato dai ragazzi di Amarcord Produzioni.

Spopola sui social anche il video, creato sempre dall’Intelligenza Artificiale, con l’allenatore della Juve Massimiliano Allegri catapultato nel mondo di Barbie che inizia a recitare nelle scene del film e si sbizzarrisce anche a cantare la celeberrima canzone degli Aqua.

Barbie Selfie Generator 

Sono stati ideati anche un’apposita app ed un sito dedicati al Barbie Selfie Generator: si possono scattare selfie o caricare una foto, e il generatore di IA crea meme spassosi accompagnati da frasi che compaiono in modalità random su uno sfondo glitterato che ricorda la forma del logo Mattel. Mi sono deliziata a testarlo anche io.

Il Selfie Generator di Barbie si va ad allineare alle grafiche pensate per il lancio del film, per creare aspettativa ed entusiasmo. Infatti lo stesso stile del Barbie Selfie Generator era stato utilizzato per una serie di poster colorati ed iconici coi protagonisti.

Conclusioni

Rosa a palate, un’importante dose di fashion, mescolate a scenografie mozzafiato e intramezzi musicali da musical che ricordano Grease ma i toni della perfezione della favola si scontrano con la cruda realtà che ribalta questo mondo immaginario.

Oltre il film, il marketing e i post social che invadono il web c’è di più: la questione di genere, la logica del patriarcato, il riscatto delle donne, il tema della morte (la vecchiaia vista per la prima volta da Barbie alla fermata del bus impersonata da Ann Roth, celebre costumista), il diritto di avere ambizioni ma anche quello di essere mediocri, il carico mentale e di lavoro che grava quasi sempre sulla donna, lo stereotipo dell’uomo macho e della donna sempre perfetta, il rapporto problematico ma a lieto fine tra madre e figlia, tra Gloria e sua Sasha e tra Barbie e la sua ideatrice.

Nella scena finale Barbie incontra la sua “creatrice” che la mette in guardia dai pericoli e dalla morte “Gli umani prima o poi se ne vanno. Le idee vivono per sempre”, ma le dà anche la forza per trovare la sua strada e una Barbie combattuta e commossa ormai quasi umanizzata le risponde “Vorrei far parte delle persone che creano valore, e non essere una cosa creata, vorrei partecipare all’ideazione e non essere un’idea”.

Barbie risponde al bisogno del senso del sé collettivo e ci insegna a essere più umani e a non rincorrere a tutti i costi gli standard della perfezione dettati dalla società, che si può essere tutto ciò che si desidera e ad essere inclusivi.

Barbie è un film transgenerazionale che porta al cinema dalle mamme alle figlie, ma anche i papà e i ragazzi, affascina i bambini per le scenografie pastello e da cartoon e ammalia gli amanti del cinema per le innumerevoli citazioni cinematografiche, e incuriosisce chi odia la pink doll, ma soprattutto diviene un’esperienza collettiva, crea una community che si ritrova davanti al grande schermo, indossando qualcosa di rosa per sentire maggiormente la connessione.

Il brand Barbie si è rivelato un love brand  in grado di comprendere i bisogni e i sogni dei consumatori e di creare grandi esperienze che li coinvolgono, instaurando con essi una relazione unica, in cui la fedeltà e l’amore vanno ben oltre ogni altra scelta razionale.

Clicca qui per il download gratuito dell’e-book che ho creato sul fenomeno Barbie, ma sarei grata se condividessi il blog post.

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