Rubinetti che perdono, tapparelle rotte, parquet da risistemare, lavatrice che non funziona, non serve una casa nuova, e senza stress e senza perdere tempo o disperarsi da soli, tutti i lavoretti di casa e tutti i servizi per la cura della persona diventano a portata di click col marketplace ShoesOff Club.
Quest’oggi per la rubrica #RipartiAMOItalia andremo alla scoperta di una start up che ha sposato il modello economico, sempre più diffuso, della Gig economy che si basa sul lavoro on demand, cioè i lavoratori sono in proprio e svolgono attività saltuarie, solo quando c’è richiesta per le proprie competenze, per i propri servizi e prodotti. Domanda e offerta vengono gestite online attraverso piattaforme e app dedicate, come ad esempio: Airbnb per l’affitto temporaneo di camere, Uber per i trasporti privati in taxi, Deliveroo e Foodora per i pasti pronti e Etsy per prodotti di artigianato.
La start up ShoesOff, ideata da tre ragazzi romani, confronta i prezzi di ditte, workers e professionisti tipo idraulici, imbianchini, falegnami, muratori, traslocatori, arredatori, giardinieri ma anche cuoco, parrucchiere o massaggiatore direttamente a domicilio, per offrire alle persone la miglior soluzione alle loro esigenze, ad un prezzo vantaggioso.
Scopriamone di più su ShoesOff Club con l’intervista al co-fondatore, Alessandro Berardi.
Come nasce l’idea della start up?
ShoesOff nasce da un’esigenza vissuta in prima persona durante il periodo post-universitario, quando abbiamo trovato lavoro e lasciato casa dei nostri genitori. In quel periodo ci siamo resi conto che vivere da soli non comportava semplicemente maggior autonomia, ma anche fronteggiare una serie di problemi domestici. Risolvere un problema domestico anche banale, come sostituire la maniglia difettosa della porta o rimuovere una macchia di umidità sul muro ci portava via ore.
Iniziavamo con il chiedere ad amici e parenti il contatto di un professionista, ma il più delle volte non sapevano aiutarci. Quindi provavamo su internet, ma la ricerca si rivelava piuttosto dispersiva. E quando, spesso dopo ore, individuavamo qualche figura possibile, ci trovavamo a confrontare diversi preventivi senza nessuna conoscenza tecnica. Ma il problema più grande era che una volta trovata la figura giusta per quella problematica, non potevamo ricontattarla per un problema diverso. Dovevamo quindi ricominciare da capo, con chiamate, messaggi e ricerche su Google: prendersi cura di casa è a tutti gli effetti un secondo lavoro!

Un giorno, chiacchierando davanti ad un caffè proprio di questo, ci siamo resi conto che oggi, problemi in ambiti diversi hanno trovato soluzioni semplici ed economiche. I servizi di food delivery ci danno la possibilità di scegliere tra centinaia di opzioni quella più adatta a noi. Amazon ci consegna direttamente a casa una vasta gamma di prodotti. Il Car Sharing, ci permette di essere dove vogliamo in pochi minuti. Ci siamo domandati perché nessuno aveva fatto la stessa cosa con i problemi domestici.
Un sito o un’app dove con un click, il cliente prenota qualsiasi servizio relativo alla cura della casa e della persona, in modo semplice e sicuro. Proprio come acquistare un prodotto su Amazon. Un servizio simile avrebbe risolto tutti i nostri problemi e potenzialmente quelli di tante altre persone!
Con questo pensiero in mente, abbiamo deciso lasciare i nostri lavori e dare vita a ShoesOff, il cui nome cerca di racchiudere proprio quel momento di relax, dove sei finalmente libero di dedicarti a ciò che più ti piace!

Come è composto il team? Siete amici? Amicizia e business è un binomio vincente?
Il team è composto da tre persone: Giulio Graziani, Manfredi Luchetti ed io, Alessandro Berardi. Ho 27 anni ed ho iniziato gli studi alla LUISS conseguendo una triennale in scienze politiche, per poi proseguire con un master in politica e sviluppo alla Goldsmiths University of London, con un focus particolare sulla sharing economy. Manfredi Luchetti, 27 anni, dopo gli studi in economia all’Università di Tor Vergata, si iscrive alla LUISS Guido Carli dove ha conseguito una magistrale in Economia e Management, con un anno di studio all’estero nella città di Manheim. Giulio Graziani, 27 anni, ha iniziato il suo percorso di studi alla LUISS conseguendo una laurea triennale in Economia, con un anno di Erasmus alla CASS Business School di Londra, dove ha poi conseguito un master in Finanza, in seguito ha lavorato in fondi di investimento e start up fintech. Da un anno a questa parte siamo tutti e tre impegnati full-time nello sviluppo di questa start up.
Io e Giulio ci conosciamo dai tempi delle medie e abbiamo anche vissuto insieme a Londra durante gli studi, e questo ci ha dato modo di confrontarci spesso su tanti temi, mentre Manfredi lo abbiamo conosciuto appena finita l’università.

È nato subito un ottimo rapporto, sia professionale che di amicizia. Passiamo molto tempo insieme anche al di fuori del lavoro, uscendo e divertendoci insieme. Siamo abbastanza bravi nel separare il lavoro dall’amicizia, ma a nostro parere si può costruire qualcosa di importante anche tra amici, l’ingrediente fondamentale è la stima reciproca.
Come funziona la piattaforma di servizi on demand ShoesOff? Quali sono le sue caratteristiche? Per cosa si contraddistingue rispetto ai competitor?
ShoesOff è una piattaforma di servizi on-demand che ha come obiettivo quello di fornire la soluzione ideale a qualsiasi problema domestico e relativo alla cura personale in pochi semplici passi. Funziona così: il cliente non deve fare altro che effettuare la richiesta indicando il servizio di cui ha bisogno, data, budget a disposizione ed area geografica. ShoesOff seleziona il candidato ideale a svolgere il lavoro sulla base dei parametri indicati dal cliente e programmerà e seguirà tutto l’intervento. Inoltre, è ShoesOff a gestire eventuali controversie tra il cliente ed il professionista. Come già accennato in precedenza, oggi risolvere problemi domestici è un processo estremamente macchinoso e inefficiente.
Ci distinguiamo dai nostri competitor perché nessun servizio offre tutela e garanzia per l’utente, per noi, invece, è fondamentale. ShoesOff offre una gamma di servizi ampia con operator verificati. Al momento stiamo, anche, lavorando per l’introduzione di un’assicurazione danni e infortuni. Il processo di risoluzione dei problemi è ridotto all’essenziale. Il cliente non deve far altro che introdurre la sua richiesta sul portale. Al resto ci pensiamo noi. Il nostro obiettivo è risolvere i problemi dei clienti. Inoltre, supervisionando l’intero processo puntiamo a garantire un livello di qualità soddisfacente. Se il primo intervento non è andato bene, il cliente si interfaccia con ShoesOff per organizzarne un altro o si rimborsa l’utente stesso.

ShoesOff esamina tutti i suoi operatori. Il processo di screening avviene sia con referenze che con interviste di persona. Ad oggi quello che possiamo dire che su diverse centinaia di persone che hanno presentato domanda di iscrizione solo il 5% è stato accettato. Ci piace avere un rapporto di fiducia con loro. Preferiamo aver meno operatori rispetto a una massa ampia perché ci pace porre attenzione a chi mandiamo a casa dei nostri clienti. I lavoratori sono autonomi e indipendenti. Non pagano nulla per stare sulla piattaforma. Hanno totale libertà e autonomia nella decisione dei loro i prezzi. Grazie alla piattaforma i workers possono decidere quando e dove lavorare. Quando arriva la richiesta sanno già quanto guadagneranno. La piattaforma guadagna una percentuale sul lavoro effettuato attribuibile a un costo di marketing. Di fatti siamo una vetrina per i nostri operatori dando loro una notevole visibilità e quelle competenze digitali necessarie per stare sul mercato di oggi.
Durante il lockdown sono arrivate richieste al portale? Come il Covid-19 ha influito sulla start up e sul portale?
Durante il primo periodo di quarantena ci siamo limitati a fornire servizi di natura urgente, senza notare un calo particolare nelle richieste di questo tipo. Nel periodo post Covid abbiamo registrato un importante aumento delle richieste sulla nostra piattaforma. La maggior parte delle quali rientrano nella categoria tinteggiature e nella categoria interventi idraulici. Riteniamo che questo sia dovuto a due driver principali: da un lato chiaramente, lo smart working ha portato un’usura maggiore della casa, portando quindi un incremento degli interventi di manutenzione. Dall’altro lato, il fatto di dover passare più tempo a casa, ha portato negli italiani il desiderio di rinnovare le proprie abitazioni.
Quali servizi sono risultati più gettonati?
I servizi più frequenti sono quelli svolti dai nostri tuttofare, interventi di manutenzione ordinaria. Altri servizi molto richiesti sono le tinteggiature delle pareti, le riparazioni idrauliche e i traslochi. Detto questo, abbiamo svolto più di 50 tipi diversi di servizio, dalla sanificazione di un appartamento alla rimozione di una cimice-spia in una macchina.

ShoesOff il 4 novembre 2020 ha partecipato alla 26a tappa “leisure, fashion & wellness” di BHeroes. Cosa vi ha insegnato questa esperienza?
Durante la tappa abbiamo scoperto di essere l’unica realtà che non aveva ancora avuto investimenti, questo ci rende orgogliosi perché anche se non siamo passati alle tappe successive, abbiamo attirato l’attenzione di investitori importanti e persone di spicco nel settore, e siamo arrivati a BHEROES con le nostre forze, senza aiuti esterni! L’esperienza ci ha dato modo di raccogliere feedback importanti e consigli su come migliorare il nostro servizio.
Quali social presidia ShoesOff? Perchè sono stati scelti?
Abbiamo scelto di avere una presenza su Instagram, Facebook e su Nextdoor, un social media di quartiere. Instagram viene usato principalmente per pubblicizzare i nostri servizi di cura personale, come taglio di capelli, manicure e massaggi a domicilio, con tante influencer che parlano di noi.
Facebook è importante perché molti dei nostri clienti ci lasciano delle recensioni che possono essere viste dai loro amici, aiutandoci cosi a farci conoscere.

Nextdoor è stato veramente fondamentale: nei primi mesi infatti, abbiamo acquisito clienti prevalentemente tramite passaparola e recensioni su questo social di quartiere, dove le raccomandazioni dei vicini vengono prese molto sul serio.
Come è strutturato il blog di ShoesOff? Quali contenuti si prediligono?
Per il blog abbiamo tre categorie principali, “Come fare”, “Suggerimenti” e “News”. Nella prima categoria rientrano articoli su consigli per eseguire fai-da-te una serie di interventi a casa. Nella categoria “Suggerimenti” la nostra redazione si occupa di dare ai lettori consigli di varia natura su come migliorare l’aspetto e la vivibilità del proprio ambiente domestico. Nell’ultima categoria invece, scriviamo tutte le news più rilevanti per i nostri lettori. Il blog è molto recente e per ora sono presenti 6-7 articoli, ma crediamo fortemente che sia utile per far conoscere la nostra realtà a nuovi utenti e per fornire un valore aggiunto a quelli che già ci conoscono.

Quali i progetti futuri per ShoesOff?
Ad oggi abbiamo svolto più di mille servizi, senza disporre di alcun apporto di capitale esterno ma basandoci semplicemente sulle nostre forze e sul nostro tempo. Chiaramente vogliamo migliorare tanto e per farlo abbiamo bisogno di capitali esterni. Per questa ragione ci stiamo muovendo per raccogliere capitali. Il nostro obiettivo è di espanderci città per città e diventare un punto di riferimento per la rete di servizi a domicilio. Noi vogliamo svilupparci seguendo i driver della semplicità e della tutela del cliente. Il nostro obiettivo è quello di rendere l’home service semplice e sicuro come acquistare un prodotto su Amazon.
Consigliereste ad altri ragazzi di investire nelle proprie idee, passioni, nel digitale ed in innovazione nel mercato attuale? Quale è la ricetta per far fronte al “Coronacrisis” e alla disoccupazione?
Il consiglio che diamo basandoci sull’esperienza raccolta in questa esperienza è quella di buttarsi ed avere coraggio, i primi successi non tarderanno ad arrivare. L’importante è partire dalla base cercando di vedere anche le cose più difficili in maniera semplice per poi implementare cambiamenti quando si è in grado di farlo. Non concentrarsi sul meglio che si possa fare ma sul “meno peggio”. Tanti ragazzi dicono di avere “l’idea” per l’app perfetta, ma la realtà è che è molto raro avere un’idea innovativa e rivoluzionaria senza una conoscenza specifica del settore.
Per rispondere alla forte crisi dovuta al Covid-19 crediamo che la Gig Economy possa essere una risorsa importante. Le critiche che vengono fatte alla Gig Economy sono: salari bassi, scarsa tutela dei lavoratori, assenza di regolarità. Diciamo che nel nostro caso, per quanto riguarda i salari, è il prestatore d’opera a decidere le proprie tariffe. La piattaforma svolge un ruolo di comparatore di prezzi e cerca di offrire al cliente la proposta migliore in termini di rapporto qualità/prezzo.

Per quanto riguarda la scarsa tutela e l’assenza di regolarità il ruolo che svolge ShoesOff non è quello di sostituirsi al datore di lavoro principale. Noi svolgiamo un duplice ruolo. Per i professionisti rappresentiamo un surplus di guadagno, per chi invece svolge lavoretti meno professionali siamo invece una possibilità di secondo guadagno. Ai professionisti diamo una certa visibilità senza che debba fare alcun investimento iniziale e crediamo sia una buona opportunità considerando il mercato del lavoro attuale. Il suo futuro, all’interno della piattaforma, è segnato dalle recensioni dei clienti. Quindi un lavoratore affidabile con recensioni positive è implicitamente tutelato. Su questo punto conta molto la meritocrazia.
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Eccoti qui mia cara Giovanna! Non sapevo che ci fossi anche tu su wordpress. Bellissima sorpresa. Ti stringo forte. ❤
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Si sono su WordPress 😉 Un abrazo muy fuerte mi querida ❤
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Ricambio con tanto affetto. Ti seguiró con piacere. Bacione
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