GoWelfare: la piattaforma digitale e l’app per il Welfare aziendale di Prossimità

GoWelfare: la piattaforma digitale e l’app per il Welfare aziendale di Prossimità

In questo primo weekend di luglio facciamo tappa a Latina, città pilota di un progetto di welfare aziendale di prossimità, che attraverso il digitale e i QrCode favorisce il network territoriale,  gli imprenditori locali e facilita il rilancio dell’economia locale.

L’idea di base di GoWelfare è di offrire la possibilità di destinare i crediti di welfare per gli acquisti non più solo sulle piattaforme dei grandi players internazionali e sui maggiori e-commerce, ma direttamente nel negozio sotto casa.

GoWelfare & il “welfare territoriale” che parte da Latina

GoWelfare attraverso una mobile app, permette un immediato trasferimento del valore esatto del credito Flexible Benefit che si inseriscono nel quadro delle politiche di welfare aziendale, sul proprio smartphone in modo da poter fare acquisti nei negozi convenzionati in modo facile e sicuro, inquadrando semplicemente il QrCode generato per procedere col pagamento.

Il progetto targato Tantosvago, tra le 28 start up più innovative del panorama italiano secondo il magazine di settore del Financial Times, “Sifted”, è stato presentato il 22 giugno presso l’hotel Fogliano di Latina.

La sfida principale che mette in campo GoWelfare è il “Welfare territoriale”, in modo che il welfare aziendale generi impatti positivi sul territorio, alle imprese, ai lavoratori e alle istituzioni pubbliche contribuendo allo sviluppo sociale ed economico in un’ottica sostenibile ed inclusiva.

Con GoWelfare, quindi, si potrà spendere il credito welfare in attività commerciali come parrucchieri, centri estetici, ristoranti, panifici, ferramenta, librerie, edicole, bar, pub, abbigliamento.

GoWelfare: la piattaforma digitale e l’app per il Welfare aziendale di Prossimità

Perché Latina?

In Italia le politiche di Welfare sono localizzate prevalentemente a Nord creando disparità  e gap tra le diverse aree territoriali.

È stata scelta proprio Latina perché  è stata la provincia che nel 2020 ha avuto il maggior aumento del numero delle attività economiche in Italia, secondo i dati Istat ed il rapporto Movimprese di InfoCamere per conto di Unioncamere.

Inoltre nella provincia pontina c’è un forte sviluppo del settore terziario ed un’alta concentrazione industriale nel settore chimico, farmaceutico ed agricolo, di cui ben 66 aziende sono già clienti di Tantosvago, quindi già predisposte ad accogliere attività legate al welfare di prossimità.

Ma che cos’è il welfare aziendale?

Il welfare aziendale è quell’insieme di benefit e servizi indirizzati principalmente ai lavoratori dipendenti di aziende pubbliche o private come forma integrativa della normale retribuzione monetaria e favorisce il work-life balance, ovvero la conciliazione tra vita professionale e vita privata, per il benessere delle persone con l’obiettivo di aumentarne la produttività.

Famiglia, sanità, salute, assistenza, formazione, shopping e divertimento: queste le principale aree in cui il welfare aziendale offre i propri benefit.  Ancor più nello specifico favorisce il “welfare familiare” con voucher per la baby-sitter, asili nido, colonie estive, rimborso spese dei libri scolastici, tasse universitarie, la previdenza complementare e le casse sanitarie, ma anche assistenza ad anziani e non autosufficienti, corsi di lingua, master, buoni per la spesa, convenzioni con palestre, piscine, cinema, musei,  teatri e viaggi, fino a buoni pasto e all’abbonamento per i mezzi pubblici.

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I servizi offerti dal welfare aziendale non concorrono a costituire reddito e sono infatti esenti dal pagamento di tasse e contributi e sono deducibili per l’azienda entro determinati limiti. E offrono la possibilità di convertire il premio di produttività in welfare aziendale invece di ricevere una somma di denaro in busta paga che verrebbe tassata.

I benefit aziendali che sono strumenti di welfare in base alla loro natura giuridica e fiscale, possono  essere suddivisi in Fringe Benefits che sono considerati una retribuzione “accessoria” esenti da tassazione offerti ai singoli dipendenti o ad un numero ristretto, come smartphone, portatile, tablet, abitazione in affitto, buoni pasto e auto in concessione privata, e in Flexible Benefits che sono considerati una remunerazione complementare al compenso ordinario, devono essere erogati a tutti i dipendenti o ad una determinata categoria di lavoratori, e sono regolamentati dai Contratti Collettivi di Lavoro o frutto di contrattazioni sindacali di secondo livello.

Quali tipi di benefit vengono preferiti?

Secondo una recente indagine effettuata da Harris Interactive per Sodexo, il benefit preferito degli italiani sembra essere il buono shopping (84%) seguito dal benefit di tipo medicale (82%), servizi di food delivery (74%) e di accesso a consultazioni mediche virtuali (72%).

Ma negli ultimi anni, secondo diverse ricerche effettuate, il consumo dei ”Fringe Benefit” è quasi sempre dirottato sulle Gift Card per una questione di praticità.

Anche per quest’anno, per il 2021, il Decreto Sostegni prolunga quanto già attuato col Decreto Agosto del 2020, ovvero il raddoppio della quota dei fringe benefit che passa a 516, 46 euro annui a fronte di 258,23 euro originari.

Sono oltre 3 milioni i dipendenti italiani che godono del credito aziendale per un controvalore medio che si aggira sugli 850 euro all’anno pro capite.

Conclusioni

Il Welfare aziendale territoriale ha il vantaggio di creare sinergie multi-attore e di investire sulle  attività commerciali locali, portando benessere non solo ai dipendenti, ma all’intera comunità, divenendo volano di sviluppo in tutte le aree territoriali italiane, volatilizzando le disparità ed aiutando le piccole imprese italiane che hanno difficoltà a realizzare piani di welfare per il ristretto numero di dipendenti.

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