Entrare in un atelier di alta moda come Ateleba Sposa che produce abiti da sposa su misura significa immergersi in un’atmosfera da favola, unica per sentirsi come su una nuvola e volare leggere per atterrare poi nelle braccia dell’amato sposo. I faretti che fanno risaltare e scintillare i cristalli e gli strass e i tessuti lucidi di seta, gli abiti principeschi con lunghi strascichi, il volume delle ampie gonne, la sensualità del pizzo mescolato al tulle, il romantico scollo a cuore, le intriganti trasparenze dell’abito tattoo, gli specchi che riflettono la tua immagine da tutte le angolazioni con quell’abito bianco vaporoso tra corsetti, pizzi e tulle e quei bottoncini favolosi cuciti con maestria sulla cerniera che chiude l’abito da sposa che ti avvolge. E mi perdo in quest’immensità di eleganza, bellezza, stile e qualità.
Scopriamo il “dietro le quinte” di un laboratorio sartoriale e di un atelier di abiti da sposa su misura e come vengono ideati, cuciti e prodotti abiti da sogno, e le emozioni che li avvolgono, con l’intervista all’artigiana, stylist e wedding blogger Elena Barba di Ateleba Sposa situato nel cuore di Napoli, che esalta il made in Italy, l’arte sartoriale, la femminilità, il digitale.
Qual è la giornata tipo nel tuo laboratorio artigianale?
Si apre alle dieci al pubblico e si inizia subito con le misure alle clienti. Se non ci sono misure il mio posto è il laboratorio di sartoria. Do uno sguardo ai disegni dei nuovi modelli, scelgo i tessuti, studio la modellistica. Poi si parte con il taglio di un abito e da lì si va avanti con la sua messa a misura. L’orario continuato non mi permette di staccare neanche per un attimo, le clienti hanno bisogno di misurare nell’intervallo.
Quali le fasi per la realizzazione di un abito da sposa su misura? Parti dai figurini personalizzati? Che cos’è il telino di prova?
L’abito da sposa su misura si realizza partendo dalle prove in salone di abiti da sposa di campionario. Alcune informazioni iniziali della sposa mi fanno capire quali sono i suoi gusti e le sue aspettative. La sua conformazione fisica mi lascia scegliere tra i modelli quelli più adatti ad esaltare il suo corpo, a lasciarne apprezzare i pregi e nasconderne i difetti. Una volta individuato il modello migliore, si scelgono i tessuti, altri dettagli completeranno l’abito, ma si valuteranno nel corso delle misure di prova. La prima misura è un telo. Il telo è il vestito realizzato sulle misure della cliente, in fodera o tela, a seconda della vestibilità scelta nel salone di prova. Si misura per perfezionare la modellistica preparata per quella particolare persona e, nonostante sia uno studio personale, ogni abito, necessita di una “prova generale”. Elementi come la postura e scapole sporgenti possono rivelare modifiche necessarie alla base di prova, oltre alla necessità di studiare il corpo da vicino per stabilire la posizione di stecche e tele.
Segue la prima misura dell’abito da sposa durante la quale si verifica il modello. L’abito a questa prova è quasi interamente finito, si lasciano in sospeso solo alcune parti che possono cambiare se la cliente ha detto che sta seguendo una dieta o se è in attesa, o ancora se è indecisa su alcuni elementi. Se l’abito va bene viene così riposto fino a 15-20 giorni prima della data delle nozze, quando si misura di nuovo per controllare che le misure non siano cambiate. In quell’appuntamento si ultimano anche gli accessori e si scelgono dettagli come bottoncini, fiocchi, fiori.
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Quali tessuti privilegi nella creazione degli abiti da sposa?
In sartoria disponiamo di tutti i tessuti più utilizzati nella moda sposa. Abbiamo le organze di ogni peso, i satin più leggeri, i pizzi francesi ed i macramè delle migliori aziende italiane. La seta provengono esclusivamente dalle seterie di Como. La seta italiana ha una marcia in più e te ne accorgi quando ti muovi ed il fruscio sembra musica. Ed ancora il tulle in tutte le gradazioni di bianco ed avorio ed in tutti i pesi.
Quanto e come le antiche tradizioni artigianali napoletane influenzano le tue creazioni? E per quanto riguarda il made in Italy?
I capi che sono realizzati nella mia sartoria seguono la scuola artigianale napoletana. Le cerniere sono messe a mano con punti di ricamo, gli incastri di pizzo sono realizzati al manichino e sono diversi da cliente a cliente. Tutte le rifiniture sono esclusivamente a mano. La realizzazione a mano delle rifiniture degli abiti da sposa è una caratteristica delle sartorie tipiche italiane, tra le quali quelle napoletane spiccavano per la loro estrema cura.
Come le modifiche e le tecniche sartoriali aiutano le personalizzazioni alle tue creazioni?
È la realizzazione dell’abito da sposa esclusivamente su misura che lo rende perfetto per una donna. Può capitare, infatti, che piaccia un modello, ma addosso non sta bene. In questi casi la sartoria e quindi la possibilità di creare un prodotto esclusivo per la cliente ci dà la possibilità di scegliere le caratteristiche più appropriate alla sua conformazione fisica, tenendo comunque le scelte della cliente che riguardano lo stile dell’abito, il modello, se questo ci viene incontro nella vestibilità, dettagli come scollatura, scelta del tessuto, lunghezza della coda ed accessori. La sartoria dà sempre ogni possibilità, come ad esempio quella di unire diverse caratteristiche o mixare stili, cambiare il pizzo e scegliere un disegno diverso, cambiare una gonna ampia in una a sirena senza alterare l’effetto finale dello stile dell’abito, ma mantenendo la migliore vestibilità per la cliente.
Quante prove dell’abito da sposa prevedi? Come reagiscono le donne che provano l’abito da sposa finito? E tu che emozioni provi?
Le prove dell’abito da sposa scelto sono generalmente tre. Si inizia con il telino di prova di cui ti ho già parlato prima, si passa poi alla prima misura del vestito, durante la quale è già abbastanza completo nelle sue parti più importanti e si arriva al controllo finale pochi giorni prima del matrimonio, giusto per assicurarci che la vestibilità sia ancora quella migliore per la sposa, dal momento che più o meno dimagriscono tutte, in seguito allo stress dei preparativi ed all’ansia per il giorno delle nozze. In alcuni casi prevedo prove supplementari, ma dipende dalle necessità della cliente. Nel caso infatti di una sposa in attesa è necessario seguirla passo dopo passo, per controllare lo sviluppo della gravidanza e seguire i cambiamenti che il suo corpo affronta.
Ci sono anche molti casi in cui le prove sono soltanto due e sono quelli di molte spose che vivono lontano dalla sartoria, in altre città d’Italia, magari al nord. Per queste clienti generalmente prevedo solo due misure se hanno difficoltà a venire una terza volta, ma ci teniamo costantemente in contatto attraverso Skype o WhatsApp, per valutare accessori, capelli velo, stola, elementi per i quali non abbiamo bisogno di vederci di persona.
Quando arrivano alla prima misura sono spesso tese, finalmente vedranno il loro abito realizzato e questo le lascia con il fiato sospeso. Poi apro la custodia, tiro fuori il vestito e le vedi che già iniziano a sorridere, glielo metti addosso e i tratti del viso si distendono. Insomma vengono tese e vanno via rilassate. Sono talmente felici che è persino difficile riuscire a spogliarle. Non vogliono togliere l’abito, alcune mi chiedono di tenerlo ancora un po’ addosso. Il vederle così contente è davvero gratificante. Insomma alla fine sorridiamo tutte.
Come si dovrebbe scegliere il proprio abito da sposa su misura? Qualche consiglio che vorresti dare alle future spose da artigiana e stilista.
Per scegliere l’abito da sposa credo sia importante partire da una attenta analisi di quello che il mercato propone. Iniziare a navigare nel web per visitare i siti delle case di moda italiane ed estere può farci avere una idea più chiara del mercato, degli stili e delle proposte. Bisognerebbe anche cercare di apprezzare i tessuti e la raffinatezza dei dettagli per poter essere più determinate nella scelta, ma questo puoi riuscire a farlo solo dopo che hai valutato un bel numero di abiti ed anche con grande attenzione. Può essere utile parlare con le amiche già sposate, che, quindi hanno già affrontato questo percorso di scelta e valutazione. Farsi dare qualche consiglio da loro sul come muoversi può semplificare la scelta e renderti tutto più facile. Il secondo passo è certamente il sognare ad occhi aperti. Già! Non dobbiamo mettere da parte nessun sogno. Il giorno delle nozze tutto è concesso e se il mercato non offre la soluzione che sogniamo per noi, il rivolgersi ad una sartoria specializzata come la mia, può essere la soluzione ideale per ottenere il meglio. L’unico consiglio che mi sento di dare a tutte è di non accontentarsi mai. C’è sempre la tua soluzione. Non acquistare un abito solo perché ti sembra l’unica soluzione rimasta, mettiti in cerca di una professionista che nel suo salone possa darti il meglio, come facciamo noi.
Quale modello di abito da sposa è più gettonato?
In questi ultimi anni i modelli a sirena sono stati estremamente scelti dalle clienti, ma anche tutti i modelli scivolati hanno tenuto banco. Il trend è in continua crescita per gli abiti scivolati ed avvicina le spose a stili più moderni e semplici, in parte anche più sensuali.
Artigianalità e imprenditoria. Cosa ne pensi? Quale è il tuo segreto per farle convivere?
Un artigiano non è propriamente un imprenditore, ma un trasformatore di materia, un creatore insomma. Le mani lavorano, la mente immagina ed il cuore guida. La materia prende forma, piano, molto lentamente, con cura, attraversando fasi e passaggi delicati che aggiungono caratteristiche irripetibili. Sono il gusto della creazione e l’amore per i dettagli, spesso anche l’irripetibilità di certi elementi che caratterizzano un artigiano. Un imprenditore è cosa diversa! Il problema è che una volta che hai dato vita ad una meraviglia devi fare in modo che le persone possano vederla e questo rende alcuni artigiani più scaltri di altri nell’uso dei mezzi pubblicitari, nel marketing e nelle vendite, ma diciamocela tutta, il vero artigiano è quello che sta con l’ago in mano nel mio caso, o con lo scalpello in altri casi.
Il nascere del web, dei social network e la diffusione di strumenti di uso semplice ha favorito di certo la digitalizzazione delle piccole aziende che, sempre più spesso, stanno iniziando a comprendere l’importanza di essere online. Il lavoro è tanto da fare e presuppone però competenze specifiche che non puoi inventarti da solo o rischi di fare male ed ottenere così l’effetto contrario. L’ideale sarebbe essere un po’ l’uno ed un po’ l’altro. Artigiano nel cuore e nelle mani ed imprenditore nel cervello. Credo che l’importante sia raggiungere il proprio cliente e raccontare la propria storia, il proprio prodotto, come nasce, come lo realizzi e quello che può fare per il tuo cliente. Imparare a farlo attraverso il web in qualche maniera accorcia subito le distanze ed i risultati arrivano. Una semplice strategia è quella di definire il tuo cliente, dargli delle caratteristiche in modo da capire dove puoi trovarlo e poi raggiungerlo parlando la sua lingua, raccontandogli cosa fai e come il tuo prodotto possa rendergli la vita unica.
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