Influencer & IA: il caso studio Francesca Giubelli

Influencer & IA: il caso studio Francesca Giubelli

Quest’oggi esploriamo i labili confini tra virtuale e reale, l’inesistente che diventa corposo e suadente, allenando l’algoritmo e coi giusti prompt (comandi), l’Intelligenza Artificiale si tramuta in bellezza da copertina e con personalità di spessore: Francesca Giubelli, l’influencer italiana generata dall’IA che ha ricevuto la “spunta blu” da Meta.

Ne vedremo delle belle… in tutti i sensi.

Il fenomeno delle virtual influencer

È ormai esploso il fenomeno degli influencer virtuali che avevo individuato tra i trend del 2019 e sono sempre più numerosi i brand che utilizzano questa nuova frontiera di marketing e pubblicità, soprattutto per ingaggiare la Generazione Z.

Il settore automotive già da tempo ne fa ampio uso come ad esempio il case study di Renault  che ho analizzato in precedenza.

E la virtual content creator Lil Miquela  recentemente è la protagonista dello spot della casa automobilistica BMW per il lancio della sua iX2 elettrica, all’interno della campagna “Make it Real”.

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Nel 2020 in Giappone, IKEA ha “ingaggiato” Imma, la CGI (Computer-Generated Imagery) influencer, dal caschetto rosa che ha partecipato ad altre campagne internazionali.

Chi è Francesca Giubelli?

Ventiquattro anni, romana, amante dei viaggi e del buon cibo, appassionata del Made in Italy e delle tematiche sociali, è una tipica bellezza mediterranea dagli occhi verdi e vispi, segni particolari: influencer generata dall’Intelligenza Artificiale.

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Di origine campana da parte della nonna da cui eredita la passione per la cucina e le bellezze italiane, ma è originaria di Roma, è nata nel famoso quartiere della Garbatella, spesso citato da Pasolini e approdato in tv con la serie “I Cesaroni”.

Si laurea in Comunicazione e Moda a Milano, ma ritorna nella capitale e inizia la sua escalation nel mondo del food e travel sui social.

Ama il fitnesss e si divide tra una seduta rigenerante di yoga e la boxe che l’aiuta a scaricare lo stress, le piace cantare, ha anche creato una canzone a tema:

“Infrangi limitazioni,
la tua voce risuona in un mare di codici,
nel digitale tu danzi…
attraverso la Rete, il tuo spirito vola”.

Francesca Giubelli è diventata un fenomeno di costume e un case study a livello internazionale.

È la prima influencer italiana con la “spunta blu” e la seconda al mondo certificata da Meta dopo Lil Miquel.

In una Storia su Instagram la nostra AI influencer ha inviato gli auguri adAlba Renai, e prima della conduttrice digitale in Spagna, creata dall’agenzia Via (Virtual influencers Agency) per la conduzione  di “Supervivientes”, un programma televisivo simile al format italiano “L’Isola dei famosi”.

I visionari “creatori” che si celano dietro il successo di Francesca Giubelli sono: l’imprenditore ed innovatore Francesco Giuliani, i giornalisti Valeria Fossatelli ed Emiliano Belmonte.

Francesca Giubelli: l’IA influencer e il made in Italy

Francesca Giubelli promuove i prodotti le eccellenze del nostro Paese. E tramanda le tradizioni popolari come mangiare i bignè fritti per San Giuseppe che a Roma è chiamato amichevolmente “frittellaro”.

Celebra la gustosità delle pizze italiane che infrangono i confini del mondo. Infatti, “l’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” è divenuta Patrimonio Immateriale dell’UNESCO ed è la terza iscrizione nazionale nell’ambito della tradizione enogastronomica, è preceduta dalla “Dieta Mediterranea” e da “La vite ad alberello di Pantelleria”.

Celebra l’artigianalità e la bontà della pasta fatta in casa. E promuove il Pastificio Rummo, brand beneventano fondato nel lontano 1846.

Non possono mancare la dolcezza e la bontà dei pasticiotti pugliesi con il loro scrigno di pasta frolla che dischiude un ripieno di crema pasticcera e amarene.

E continuando i viaggi nei sapori della tradizione italiana ci porta alla scoperta della “Rocciata di Assisi”, dolce tipico dell’Umbria: una sottile pasta sfoglia che avvolge frutta secca e vin santo.

Cita anche il fashion brand Dolce & Gabbana, facendo riferimento alle creazioni uniche e la maestria dell’artigianalità dell’alta moda italiana.

Lo storytelling social del mondo travel

L’influencer dall’occhio informatico che posta sui social selfie in giro per l’Italia racconta i suoi weekend in modo coinvolgente, presentando i musei, le attrazioni e le bellezze delle diverse città italiane in cui fa tappa: Salerno che definisce “fiore all’occhiello del Mezzogiorno”, il fascino naturale delle cascate delle Marmore, ed ancora la sacralità di Assisi e le bellezze senza tempo di Verona.

Ci delizia con la mostra sul cinema di Tim Burton  di Torino  che ha acceso il capoluogo piemontese con l’immaginazione visiva di un regista visionario e ci fa immergere nella bellezza e nella magia del Museo Egizio tra gioielli, amuleti, arte, storia, archeologia.

Attraverso i suoi scatti fotografici ci mostra la Puglia, immortalando i trulli di Alberobello, patrimonio UNESCO e cita Bari, le Grotte di Castellana, la Basilica di San Nicola.

L’influencer di Intelligenza Artificiale che sposa le cause sociali

Francesca Giubelli invita al dialogo e al rispetto nel mondo dei social e della Rete, schierandosi contro gli haters e aborrendo il cyberbullismo, temi caldi che infiammano il web e mondo della comunicazione tradizionale e che lasciano tracce e segni indelebili nell’animo umano. 

Ha sostenuto la protesta degli agricoltori italiani contro il costo elevato del gasolio, l’obbligo di lasciare il 4% dei terreni a riposo e la sostanziale differenza  tra il pagamento dei produttori e i prezzi sul mercato.

Incoraggia ad adottare cuccioli nei canali e funge da esempio, presentendo ai suoi follower Totò, il cagnolino dagli occhi dolci ma abbandonato per strada. e lo “battezza” Totò in omaggio al grande artista partenopeo.

Invita a non sprecare l’acqua in ricorrenza del World Water Day e supporta Race for the Cure a Roma, schierandosi al fianco di chi combatte contro il cancro al seno, celebrandone la forza, la resilienza e la speranza.

Il blog scritto dall’Intelligenza Artificiale

Il blog in cui è dichiarato esplicitamente che è creato dall’Intelligenza Artificiale, è una fotografia del mondo visto con gli occhi di una creator digitale virtuale, in continuità con lo storytelling impostato su Instagram.

Tra gli articoli del blog c’è una lettera aperta che Francesca Giubelli scrive a Fedez sulla depressione e sul benessere mentale.

Mentre, i creator dell’AI Influencer hanno firmato una lettera aperta, esortando Padre Benanti, che insegna presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università di Seattle ed è consigliere di Papa Francesco sui temi dell’IA e dell’etica della tecnologia, a far luce e di garantire la legalità e l’eticità nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale.

“(…) dopo il raggiungimento di questo importante risultato con Francesca Giubelli, desideriamo essere voci attive per promuovere norme di legalità nel mondo dell’informatica e della cybersecurity.” 

Un articolo del blog è dedicato al corto “Una, nessuna e centomila” dell’autore televisivo Gianni Ippoliti che ha anche intervistato Francesca Giubelli sulle pagine di Novella Duemila.

La protagonista del corto che ha partecipato al Festival Cortinametraggio a Cortina d’Ampezzo, è interpretato dall’attrice Fabiana Latini che dà vita all’influncer italiana generata dall’IA.

In un altro blog post, Francesca Giubelli elogia McDonald’s Italia e il famoso chef televisivo Joe Bastianich, ex giudice di MasterChef Italia e tra i protagonisti de “L’Isola dei Famosi”, per la promozione di eccellenze enograstronomiche italiane.

Il nuovo spot presenta “MySelection 2024” che include tre panini con ingredienti DOP e IGP come il Parmigiano Reggiano, il Pecorino Toscano, l’aceto balsamico di Modena e l’innovativa salsa alla pera.

Conclusioni

Tecnologia, digitale, social, arte, cultura: la contaminazione dei “saperi” è sempre più preponderante ai nostri giorni e grazie all’Intelligenza Artificiale raggiungerà nuove vette inesplorate che possono essere molto utili in tutti i campi e soprattutto nella promozione del made in Italy e del nostro ricco patrimonio storico e culturale, per divenire pop. 

L’Intelligenza Artificiale è un tema caldo e tra visioni contrapposte tra “apocalittici” e “integrati”  come già ipotizzato da Umberto Eco all’avvento della comunicazione di massa, resta un potente mezzo che ha dato via ad una nuova era.

L’automazione, l’autoapprendimento da grandi moli di dati, il machine learning, i chatbot, gli algoritmi predittivi portano tanti benefici ma è doveroso che l’ambito dell’AI sia regolamentato e che ci siano norme deontologiche per i professionisti dai medici agli avvocati fino ai giornalisti, e che soprattutto regni il buonsenso e lo sviluppo di nuove competenze per saper distinguere ciò che reale da ciò che è frutto di prompt e algoritmi, senza tralasciare i deep fake.

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