La campagna “6 settimane per un web sicuro” e la miniserie social coi #Supererrori

La campagna “6 settimane per un web sicuro” e la miniserie social coi #Supererrori

Alcuni giorni parlando con un’insegnante di sostegno sugli effetti del digitale sui ragazzi che segue alle medie, ho avuto un’ulteriore conferma che il digitale e i social se usati male possono divenire una droga. E non si tratta solo di catalizzazione dell’attenzione ma di vera e propria assuefazione, ragazzini che cercano il contatto col cellulare, altri invischiati in chat compromettenti e con minacce, in gruppi che fanno il lavaggio del cervello che portano all’anoressia, altri al suicidio. Ansia e agitazione si impadroniscono dei ragazzi se non possono controllare il cellulare e le notifiche nelle ore scolastiche, fino alle più tragiche notizie come il coma farmacologico per far fronte a questa dipendenza malsana per un ragazzino che ha tentato il suicidio. Racconti raccapriccianti che ripropongo qui con le pinze, e non si tratta di un film ma la cruda realtà che ci circonda, a pochi passi da noi.

Welcome to the reality: meglio aprire gli occhi e iniziare ad essere più consapevoli e non sottovalutare pericoli né “sintomi” e anche per questo motivo oggi voglio soffermarmi sulla campagna di sicurezza in Rete “6 settimane per un web sicuro” e sulla miniserie animata per i social #Superrori che sarà trasmessa anche in tv: sette personaggi per sei settimane che rappresentano i pericoli del web.

“6 settimane per un web sicuro” e i #Supererrori

La campagna di sicurezza in Rete, torna insieme ai sette #Superrori dopo i sette video teaser pubblicati sui social nel 2015, per “illuminare” sui rischi che si possono incorrere sul web.

La campagna “6 settimane per un web sicuro” è partita sui social network con la simpatica ed ironica miniserie “I Super Errori del Web” il 25 settembre, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, e terminata proprio ieri domenica 5 novembre 2017. Ha come protagonisti Chat Woman, la Ragazza Visibile, Silver Selfie, Tempestata, l’Uomo Taggo, l’Incredibile Url e il Postatore Nero che ci insegneranno come evitare comportamenti rischiosi nel web, calandoci nei panni e nelle dis-avventure quotidiane in Rete di questi sette personaggi che richiamano l’immaginario collettivo dei supereroi e con una innovativa modalità ed un nuovo linguaggio, riusciranno a catturare l’attenzione dei ragazzi, mettendo d’accordo bambini e genitori.

Il primo episodio della miniserie è stato condiviso sui canali social di Generazioni Connesse giovedì 28 settembre ed oltre ai video della miniserie, vengono divulgati schede e link di approfondimento nei post infrasettimanali per conoscere meglio i sette protagonisti. Inoltre, alcuni post sono stati ricondivisi anche sulla pagina Facebook del Miur Social, per fare da cassa di risonanza. Conosciamo i sette #Supererrori.

#1. ChatWoman: non abusare della chat, non è la vita reale

La chat è uno strumento straordinario, ti aiuta a comunicare ed azzerare le distanze fisiche e geografiche, ma dietro agli “amici” virtuali si possono anche nascondere persone che non hanno alcuna intenzione amichevole e benevole. Ma anche insultare chi è dall’altra parte dello schermo, solo perché si ci sente protetti dietro ad una tastiera, è da vigliacchi.  Inoltre, abusare delle chat fino a farla divenire l’unico mezzo di comunicazione, ti fa perdere tanti accadimenti intorno a te, non ti consente di vedere gli spettacoli della natura e addirittura rimetterci le ore di sonno come accade per #ChatWoman.

“Senza uno schermo tra me e il mondo non mi sento propriamente a mio agio… e forse questo è il problema. Certe sere quando mi sento sola, io divento ChatWoman parlo con amici, conosco sconosciuti, commetto cavolate, cambio la foto del profilo, lotto contro il male che penso si insinui nella rete come la paladina di chissà che cosa. (…) Comunicare coi social è fantastico, però usarli come li uso forse ti fa perdere di vista gli altri. Basta vivere in chat…”

#2. Tempestata: pensa prima di postare

Condividere informazioni personali ed intime, dati e confidenze degli amici come il numero di telefono, indirizzi, foto, inconsapevolmente può scatenare una “tempesta”. Occorre saper gestire e preservare la propria privacy per navigare in rete in sicurezza per evitare di essere presi di mira come #Tempestata che ha condiviso pubblicamente il suo numero di cellulare e alla fine è stata salvata da una youtuber che si era trovata nella sua stessa situazione.

“Mary cominciò a cercare le parole per chiedere aiuto ma non era facile (…) Ragazze possibile che intorno a noi ci sia tanto odio perché non proviamo tutti insieme a dirci solo belle parole? (…) Non saremo mai del tutto soli. Certo scopri anche che è una pessima idea postare il proprio cellulare e gli propri dati troppi personali…”

 

#3. SilverSelfie: non si vive di soli selfie e l’apparenza inganna

Scattare selfie in ogni momento della giornata per qualsiasi minuzia, partendo dal risveglio, e postare foto in continuazione, può portare a non vivere realmente un momento e a non sentire il proprio stato d’animo e le emozioni, ed infastidire i propri “amici” che potrebbero anche smettere di seguirti. Inoltre bisognerebbe evitare di abusare di scattarsi selfie e soprattutto in situazioni pericolose se si ci fotografa in mezzo alla strada o sulle rotaie o posti estremi, come #SilverSelfie.

“C’è chi praticamente vive … e chi è ossessionato dalla sua immagine (…) Silver Selfie era impegnato in una missione difficilissima: scattarsi un selfie senza mano in due punti opposti della stanza. Luca lo condivise in due secondi netti, altro genio, pioggia di mi piace. Invece la mia amica commentò: “sembri un po’ triste. In quel momento successe qualcosa dentro Sandrino…”

#4. La Ragazza Visibile: una foto online è per sempre

Una foto “privata” può facilmente diventare virale e pubblica non solo senza il proprio consenso ma anche a propria insaputa e fare il giro del mondo, può essere scaricata, essere soggetta a commenti e si può essere giudicati per quello scatto o peggio può finire in mani sbagliate, e se foto di minori possono alimentare la pedo-pornografia. Una foto è per sempre, è la lezione che ha imparato sulla sua “pelle” la #RagazzaVisibile.

“Il mondo deve sapere (…) Non ho capito quelli stanno sui social dalla mattina alla sera, che si emozionano col telefonino, ci dormano, lo guardano con gli occhioni coccolosi, è un telefono cavolo… o forse no. Ero una ragazza riservata e tuttavia quella sera era il bip bip che avrebbe cambiato la mia vita… ero andata fuori di testa… Perché mi guardavano tutti e parlottavano? (…) Quello che metti su Internet è per sempre e la Rete è ovunque. Questa è la mia storia. È giusto che il mondo sappia, perché da allora io sono La Ragazza Visibile. Ormai vado in giro col cappottone anche d’estate… che rimbambita sono stata.”

È il fenomeno del “sexting”, inviare cioè foto intime, con atteggiamenti sexy o senza vestiti e foto del genere escono dal proprio controllo, una volta condivise attraverso i social o app di messaggistica e si potrebbe incorrere in adescamento e atti di cyberbullismo.

#5. L’Uomo Taggo: evita i tag compulsivi

I social si devono usare in modo responsabile e rispettare la privacy degli altri, non condividendo foto di persone senza che lo sappiano e che non si conosce e non taggare in  modo compulsivo come l’#UomoTaggo.

“Luca ha talento può condividere un video in 3 secondi netti mentre mangia un ghiacciolo bendato, c’è chi sostiene che nel 2016 sia riuscito a mettere mi piace ad una foto ancora prima che venisse pubblicata… Lui è l’Umo Taggo: l’importante nella vita è taggare per prima, se tagghi per prima hai già mezzo vinto.

Il problema è che quello di Luca è che un talento sprecato che produce quintali di sofferenze. (…) ovviamente non è colpa sua c’è chi lo segue come ad un automa, possibile che credano a tutto quello che scrive solo perché ha tutto quei mi piace, c’è poi uno che lo tratta davvero da idolo… è come se non riuscisse a vedere gli altri, le loro emozioni, quello che possono provare dopo quello che fa. Ok Luca ha dei problemi (…) gli rimarranno intorno solo quegli automi che lo adorano sui social…”

#6. L’incredibile Url & il Postatore Nero: usa i social consapevolmente

Cliccare su tutto, su un link, una mail, senza leggere, inviare dati personali e cliccare a caso, iscrivendosi magari a servizi a pagamento, ti trasforma nell’ #IncredibileUrl.

Post offensivi sui social, post alla ricerca del consenso e dell’applauso denigrando gli altri, appropriazione di foto altrui, furti di identità, fare carte false per ottenere un like in più, prendere di mira qualcuno e sentirsi forse solo perché nascosti dietro una tastiera ed uno schermo, ricorda proprio il #PostatoreNero ma che potrebbe celarsi in ognuno di noi quando usiamo con troppa superficialità gli strumenti digitali.

“Lui è che ha dato a tutti il mio numero, lui mi scriveva da amico, a me ha rovinato i selfie… il Postatore Nero è uno tra noi, pensateci era in tutte le situazioni e sapeva come avremmo reagito…. Il Postatore Nero era dentro di noi per questo non l’avevamo mai visto: quando condividiamo una foto ad occhi chiusi, quando ridiamo insieme ai cyberbulli, quando clicchiamo senza pensare tanto lo fanno tutti, quando non ci accorgiamo chi ci è accanto, quando facciamo finta di niente e quando invece potremmo fare la differenza, fu così che diventammo i #Supererrori…”.

Per vedere tutta la miniserie su YouTube clicca qui

La campagna “6 settimane per un web sicuro” dai social alla Tv

La campagna “6 settimane per un web sicuro” sbarcherà in televisione e sulle principali reti televisive italiane Rai, Mediset, La7. Inoltre, l’appuntamento con i 6 episodi da lunedì 30 ottobre a sabato 4 novembre, prima del film delle 21, è andato in onda su Sky Cinema Family.

Come chiedere aiuto per problemi nati in Rete

Generazioni Connesse ha attivato un servizio come la Linea di ascolto 1.96.96, Child Helpline, anche via chat, sempre attiva che è gestita da “Il Telefono Azzurro”, e le due linee per segnalare la presenza di materiale pedopornografico e contenuti illegali in rete (http://www.azzurro.it/it/clicca-e-segnala di SOS Il Telefono Azzurro Onlus e www.stop-it.it di Save the Children Italia Onlus).

Credits

La campagna “6 settimane per un web sicuro” e la miniserie social coi #Supererrori è promossa da Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre (SIC) italiano, cofinanziata dalla Commissione Europea e coordinata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in partenariato con Polizia di Stato-Polizia postale e delle comunicazioni, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, Save the Children Italia Onlus, S.O.S. Il Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino, Skuola.net, Agenzia Dire. Gli hashtag ufficiali per seguirla sui social sono: #Supererrori, #lesettimanedelwebsicuro, #SICitalia.

 

Per restare sempre aggiornato sulle novità ed avere contenuti esclusivi,

unisciti al canale Telegram e segui la pagina Facebook.

10 pensieri riguardo “La campagna “6 settimane per un web sicuro” e la miniserie social coi #Supererrori

    1. Vero, è importantissimo un uso consapevole e corretto dei social e del web…occorre sempre più una educazione digitale, dovrebbe essere inserita tra le materie scolastiche come la storia, la geografia, o quanto meno affrontata in classe con approfondimenti..

      Piace a 1 persona

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...