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Italian Stories: la start up dell’artigianato e del turismo 2.0

Italian Stories: la start up dell’artigianato e del turismo 2.0

Artigianato e turismo esperienziale dal sapore 2.0 grazie a Italian Stories, la start up che attraverso una piattaforma online unisce più di 120 artigiani sparsi per il territorio italiano e i turisti che, attraverso le oltre 200 esperienze disponibili da prenotare online, possono conoscerli dal vivo e scoprire da vicino le loro botteghe ed i segreti del made in Italy.

La piattaforma e la community di Italian Stories

Italian Stories nasce nel gennaio 2015 dall’idea è degli architetti Eleonora Odorizzi e Andrea Miserocchi che, grazie a un bando vinto nell’ambito del Programma europeo Fesr 2007-2013 per lo sviluppo di nuove imprenditorialità, hanno potuto implementare questo progetto digitale. La community online è nata principalmente grazie alla pagina Facebook ed al profilo Twitter, in cui vengono pubblicate le storie degli artigiani per creare interesse. Successivamente è stata creata una rete di storyfinder che supportano il team di Italian Stories nel trovare offline le migliori storie dell’eccellenza del made in Italy e di raccontarle sul web per farle conoscere e diffondere in Italia e all’estero.

Come funziona?           

I turisti di tutto il mondo possono incontrare, grazie alla piattaforma, ceramisti, restauratori, orafi, cappellai, maestri cartari, rilegatori, liutai, vetrai, “impiraresse”  (antico mestiere di Venezia che consiste nell’infilare con lunghi aghi dell’Ottocento o con il metallo, le “conterie”,  perline rotonde di vetro usata per gioielli, fiori, ricami e decori per la casa). Un viaggio, quindi, per andare alla scoperta dell’arte e dell’artigianato, e dei borghi d’Italia, all’insegna della condivisione delle esperienze e della conoscenza.

In particolare sulla piattaforma il turista può scegliere e prenotare tra tre tipi di esperienze, che si differenziano anche per i prezzi.

#1. Visit

Una visita guidata all’interno della bottega, dove si possono ascoltare le storie e i particolari, direttamente narrati dai maestri artigiani e osservarli all’opera, come a Firenze per scoprire come nasce l’abito da sposa sartoriale, o a Riva del Garda con il viaggio polisensoriale e attraverso il tempo alla scoperta del molino artigianale e storico.

 #2. Workshop

Si può “andar a bottega” come nel passato, grazie ai workshop in cui l’artigiano insegna tutti i segreti del suo mestiere e della sua arte.
A Milano si può partecipare ad un workshop sulla rilegatura per imparare a fare la cucitura su nervi in corda o in cuoio, a Bovolone invece c’è un corso per imparare l’arte dell’intagliare il legno, a Isola della Scala, in provincia di Verona, invece si potrà andare alla scoperta di come si realizza un paio di scarpe artigianali: dal disegno sulla forma alla carta modello, fino al taglio su pelle della tomaia e per finire il montaggio della calzatura su forma.

#3. Special

Una visita guidata attraverso cui l’artigiano mostrerà il suo lavoro e la sua attività, ma nello stesso tempo diventa guida del territorio, raccontando cultura, tradizioni tipici della località.
Ad esempio a Gubbio si potranno realizzare oggetti in pelle o cuoio e poi gustare una cena a base di pizza in forno rigorosamente a legno nella casa dell’artigiano. Invece a Positano, si potrà trascorrere un’intera giornata tra i profumi e i colori della natura, realizzando oggetti in argilla e decorandoli fino a cuocerli in serata, rilassandosi intorno al fuoco.

Inoltre, si può anche effettuare una ricerca in base al materiale con cui lavorare (pietra, legno, rame, ceramica, pelle, metallo, oro, carta, vetro, tessuto) o alle destinazioni più frequentate, o ancora agli artigiani in evidenza. Infine, da poco la piattaforma dà l’opportunità di iscriversi anche a tour operator, agenzia di viaggi o struttura ricettiva per offrire ai propri clienti una nuova tipologia di pacchetti turistici.

Il crowdfunding

Su kickstarter, Italian Stories ha lanciato una campagna di crowdfunding per poter supportare il progetto “MANI- il cuore dell’artigianato italiano”, un viaggio fotografico per raccontare, grazie a giovani fotografi di talento, la passione, la manualità e il “saper fare” degli antichi mestieri che appartengono alla tradizione del made in Italy. La campagna di crowdfunding per il libro fotografico che è un vero e proprio viaggio all’interno dell’artigianato italiano in cui si racconta di 25 artigiani selezionati dalla piattaforma di Italian Stories, si è chiuso il primo novembre e ha superato l’obiettivo prefissato di raccogliere 9 mila euro, raggiungendo oltre 11 mila euro. Il libro è quindi una collezione di storie che racconta attraverso fotografie e le loro descrizioni i diversi mestieri artigiani delle diverse regioni italiane da nord a sud. Questo libro sarà in edizione limitata con sole 365 copie ma raccoglierà nelle sue 144 pagine oltre un centinaio di fotografie originali e ad alta definizione sugli artigiani, i laboratori, i luoghi d’Italia, e sul made in Italy.

Ed ecco il tweet riassuntivo alla chiusura della campagna di crowdfunding.

Conclusioni

La condivisione in rete, che è alla base della sharing economy, sia essa attraverso la piattaforma di Italian Stories, la community nata grazie ai social, sia essa l’azione di crowdfunding attraverso kikstarter per attivare il progetto di storytelling fotografico, permette di valorizzare il made in Italy, la manualità e tutte quelle tradizioni in via d’estinzione, in un’era dove ormai predominano le tecnologie, l’internet delle cose e la robotica, riuscendo anche a rilanciare il turismo.

Non si può non concludere che con alcuni versi della canzone “Mani” di Eduardo De Crescenzo:

“… C’è tutto il destino in un palmo di mano

Le mani, le mani che sanno parlare…

…Le mani, le mani, che sanno di mare, che sanno di terra, che sanno di pane…

Le mani, le mani, le mani, le mani.”

Origini & tradizioni nel nuovo spot di Grana Padano Dop

Origini & tradizioni nel nuovo spot di Grana Padano Dop

Siamo nel vivo dell’#ItalyFoodWeek, voluta da Twitter Italia in collaborazione con Ministero delle politiche agricole e forestali, ed oggi è la giornata dedicata ai #prodottitipiciFW e quale miglior modo di celebrare tale hashtag se non con il nuovo spot che racconta un prodotto made in Italy Dop che rappresenta la nostra cultura gastronomica anche nel mondo?

Le origini del Grana Padano Dop

Il Grana Padano Dop ha origini lontane, che risalgono all’anno 1134, e fu per opera di alcuni frati dell’Abbazia di Chiaravalle che si capì come conservare a lungo il latte, trasformandolo in un formaggio a pasta dura e a lunga stagionatura detto “caseus vetus” (cacio invecchiato) e successivamente “Grana”. Nel novecento si è poi passati alla massima qualità nella lavorazione e cura delle caratteristiche organolettiche e a regole ben precise. Nel 1954 nasce anche il Consorzio Tutela Grana Padano che riunisce le cooperative, le industrie casearie, i produttori, gli stagionatori e i commercianti del formaggio.

 Lo spot 

Nello spot del Grana Padano un bambino ritrova una scatola che porta al nonno e che aprono insieme, disvelando ben conservata “la terra delle sue origini”. Al nonno riaffiorano così tutti i suoi preziosi ricordi che custodisce gelosamente in fondo al cuore, ed inizia a raccontare la storia delle loro origini.
Indelebile per lui come rivela al nipotino, il profumo dell’erba, il sapore del Grana Padano che nasce in un terreno unico dove gli piaceva accarezzare quel grano che cresceva ricco e rigoglioso. Ma affidiamoci alle sue parole:

“Guarda. Questa è la terra dove sono nato. Il profumo dei suoi prati. Piaceva tanto anche alle mie mucche sai? Ma la cosa che più ricordo della mia terra è il suo sapore.”

Una voce over aggiunge:

“Da sempre proteggiamo le sue origini. Per questo Grana Padano è il formaggio Dop più consumato al mondo. Perché così siete protetti anche voi. Grana Padano, il buono che c’è in noi”.

Dialogo che si alterna ad immagini altamente iconiche ed evocative capaci di toccare le corde più profonde, ed il palato dell’utente, attraverso la consistenza, la tattilità, le scaglie del formaggio, fino al marchio a fuoco finale che ne decreta visibilmente la genuinità e la bontà.

Nel finale tutta la famiglia con ben tre generazioni riunite, si ritrova in un ristorante di New York dove si è trasferita da alcuni anni.

Food Marketing 

Lo spot, firmato da McCann Worldgroup e che ha come colonna sonora il brano riarrangiato, “Starchild”, è on air in Italia da settembre a dicembre in televisione sulle reti Rai, Mediaset, Sky e La7, ma è anche in radio e sulla stampa. E verrà anche esportato, come il Grana Padano, coinvolgendo altri Paesi: Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito e USA.

Sul web lo spot è uploadato sul canale YouTube di Grana Padano e riproposto su Twitter e la Pagina Facebook. Inoltre, su quest’ultima sono stati pubblicati anche due video “civetta” introdotti da una didascalia che narra la storia del prodotto Dop.

I ricordi, ovvero le origini & le tradizioni millenarie

Il territorio, ovvero l’importanza della provenienza

Storytelling

Oltre al video storytelling, il Consorzio Tutela Grana Padano ha puntato anche al visual storytelling con la pubblicazione di un libro fotografico intitolato “Grana Padano, una storia di qualità”, edito da Mondadori, che racchiude 8 secoli di tradizioni in 155 pagine per ricostruire la storia di una delle eccellenze enogastronomiche italiane più esportate al mondo.

Conclusioni

Passato e futuro si fondono e confondono, infatti una storia si costruisce dalle fondamenta: sono fondamentali le origini, e seppur lontani da casa, non devono essere mai dimenticate né accantonate, ma tramandate di generazioni in generazione. Proprio come il prodotto che raggiunge ogni Paese del mondo, ma non rinuncia alle tradizioni legate alla terra d’origine, alla qualità, alla cura e alla bontà.

Si parte!

Si parte!

Ed arrivò settembre. Settembre è un po’ come il primo dell’anno, ricco di buoni propositi, di nuovi cicli, si spera di buone novelle. Ricomincia un nuovo anno scolastico, si ci propone di andare in palestra, di mangiare in modo più sano, di fare più attività fisica, di leggere di più, di non fare le ore piccole, proprio come al volgere del nuovo anno si fanno mille e uno propositi anche se poi la maggior parte non vengono neanche mantenuti, dopo un timido inizio o rimandati di giorno in giorno.

Il mio buono proposito per questo settembre è proprio sotto ai tuoi occhi, questo blog. Da anni la domanda più frequente che mi fanno è “perché non apri un blog tutto tuo?”, in quanto da sempre scrivo per diversi magazine online, per altri blog, per trasmissioni radiofoniche, per discorsi ufficiali, la scrittura è in pratica per me pan comido (pane quotidiano, scusate ma questo è un altro aspetto caratteristico della mia personalità). E per questo diverse persone, colleghi, amici, familiari, mi hanno sempre spronato a farlo, ma ero da sempre un po’ titubante, anche se anni fa avevo un blog su Splinder.  Ma per chi mi conosce davvero bene, perché ai più posso sembrare molto riflessiva e logica, sanno che le decisioni che poi per lo più hanno dato una svolta alla mia vita le ho prese sempre “di pancia”, così dall’oggi al domani senza pensarci poi tanto. Agire e basta, con un pizzico di incoscienza ma quella giusta che ti dà la spinta, ma con cognizione di causa, avendo un percorso ben delineato e non procedendo allo sbando.

GioDiT vuole essere un blog di approfondimento, riflessione, spunti per chi vorrà seguirmi, un viaggio nel mondo delle aziende, delle start up che non indica altro che la fase di avvio delle aziende, e delle pmi una realtà sempre più diffusa sul nostro territorio, per mettere in luce quanto sia importante il digitale, il web marketing e lo storytelling e saperli ben fare, non improvvisandosi e affidandosi a dei professionisti, in quanto il famoso “cuggino” potrebbe fare solo dei danni alla brand reputation.

Infatti le nuove tecnologie e i nuovi media sono mezzi ed alleati imprescindibili non solo per le grandi aziende ma anche e soprattutto per le piccole e medie imprese. Ormai è imprescindibile esserci, farsi trovare dai propri clienti e target, e saper stare online non è sempre facile, cercherò di evidenziare man mano le modalità per intraprendere strategie di web marketing e buone pratiche da tener presente e da avviare.

Racconto quelle realtà che hanno saputo abbracciare il digitale e il processo di digitalizzazione, ci saranno case history e casi di successo, ma anche spot, visual, insomma lo storytelling delle aziende e le campagne social che lanciano, e come usano e come si dovrebbero usare i social media.

Darò ampio spazio anche agli eventi nel modo digitale e del marketing.

Ri-comincio da qui, 19 Settembre 2016. Ti aspetto in questo viaggio insieme per crescere professionalmente e personalmente, confrontandoci e arricchendoci l’uno l’altro, d’altronde la comunicazione non è altro che “mettere in comune”, e nell’epoca della condivisione vale ancor di più. Bando alle ciance.

Sali a bordo, allaccia le cinture, che il viaggio abbia inizio. Chi ha tempo non aspetti tempo, i buoni propositi ci sono, allora meglio ingranare subito la marcia e iniziare con un vero primo blog post!