Per la rubrica #travelintech oggi andiamo alla scoperta di un’idea nata da sei giovani milanesi uniti dalla passione dei viaggi e dell’avventura imprenditoriale che hanno dato vita a Citynsider, una start up innovativa che aggrega una web community di viaggiatori che condividono esperienze on the road e danno dritte da “insider”.
Un algoritmo crea un collegamento tra il profilo creato sulla piattaforma di Citynsider ed i consigli da local, di chi vive o è esperto di un determinato luogo. Gli “insider” sono quindi guide ideali del luogo che proprio come un amico che, conosce bene la città e le tue esigenze e caratteristiche, saprà consigliarti in modo rapido, efficace ed affidabile, i posti, le attrazioni ed i locali tagliati su misura per te, invece di perdere tempo e di “affogare” nel mare magnum delle dispersive ricerche online. Indicano i luoghi più caratteristici e particolari da visitare, il locale migliore per fare l’aperitivo, per cenare o per il brunch, le bellezze imperdibili, ma privilegiando anche gli scorci e le mete turistiche meno conosciuti: dritte preziose che solo un amico che ti conosce da una vita potrebbe darti.
Citynsider, start up dei viaggi originali e personalizzati, ha inizialmente lanciato una campagna di crowdfunding su Indiegogo, aspettando la prima versione beta del sito e raccogliendo più di 10mila euro, e successivamente partecipa al programma di accelerazione dell’Impact Hub Milano, l’incubatore milanese concentrato su progetti a impatto sociale. Inoltre, la start up turistica risulta essere tra le 20 migliori idee per partecipare al programma di Fabriq, l’incubatore di innovazione sociale del Comune di Milano. Più recentemente ha preso parte alla seconda edizione del Booster Lab di Booking.com a Tel Aviv, che riunisce start up che operano nell’ambito del turismo sostenibile, in quanto Citynsider valorizza ed intende sviluppare l’economia e le attività turistiche locali.
Scopriamo più nel dettaglio Citynsider dalle parole del suo CTO (Chief Technology Officer) e co-founder Alan Ben Seralvo che ha rilasciato in questa intervista per il blog GioDiT.
Come nasce l’idea di Citynsider? E come mai è stato scelto questo nome?
Inizialmente era nata un po’ di anni fa come una chiacchiera tra un gruppo di amici che voleva creare qualcosa insieme, però era un fantasticare più che un progetto vero e proprio. Poi durante l’università abbiamo studiato tutti in giro e ci siamo resi sempre anno più conto che effettivamente sarebbe stato utile avere quello che poi sarebbe diventato Citynsider. Quindi, verso la fine dell’università ci siamo radunati un weekend in campagna dove ci siamo messi ad immaginare tutte le possibili pagine, funzionalità e percorsi degli utenti dando forma al progetto. Dopo abbiamo trovato una società che ci sviluppasse la prima beta (perché inizialmente ancora non sviluppavo) e siamo partiti.
Per quanto riguarda il nome, ci abbiamo messo un po’ a deciderlo e ci sono state lunghe “discussioni” per capire quale poteva essere il più adatto. Alla fine è un risultato derivante da quello che facciamo, perché diamo consigli da Insider nelle città, e da quello che era un problema di dominio da comprare visto che molti erano già occupati. Per questo abbiamo tolto la “i” di Insider, in modo da poter comprare il .com.
Come siete passati dall’idea allo sviluppo ed implementazione?
Siamo sei amici cofondatori che durante le loro tante esperienze di studio e vacanze all’estero sentivano che nel mercato mancava qualcosa. A tutti noi era capitato di visitare città nuove e dopo aver visto le classiche “attrazioni” turistiche perdere ore e ore girando per cercare un posto carino dove, per esempio, mangiare o bere qualcosa. Mancava un’App che in pochi secondi ti permettesse di trovare un posto e decidere dove andare, esattamente come quando si chiede ad un amico che ti dà un paio di dritte, senza dover andare su internet e decidere tra le migliaia di opzioni che ci sono.
Il crowdfunding quanto è utile per una start up e in quale fase è più indicato?
Il crowdfunding è uno strumento molto utile. Può essere utile all’inizio, soprattutto se hai un prodotto (più che un servizio), in modo da raccogliere soldi per produrlo effettivamente. In questo caso si può anche utilizzare un crowdfunding reward non concedendo equity ma “prevendendo” il prodotto ad un prezzo agevolato. In alternativa, è uno strumento molto utile in fase di raccolta seed che sta crescendo tantissimo anche in Italia ultimamente. In questo caso si può optare per un equity crowdfunding, che mentre all’inizio era visto come uno strumento per chi non riusciva a raccogliere, adesso sta diventando uno strumento molto utilizzato. Anche perché entrambe le tipologie di crowdfunding, oltre all’aspetto economico, sono utilissime dal punto di vista del marketing.
Noi abbiamo fatto una campagna reward su Indiegogo quando non avevamo neanche il sito, in modo da iniziare a spargere la voce e avere i primi feedback sull’idea.
Come si declina Citynsider? Cosa permette di fare? E come funziona l’algoritmo?
Una volta che fai login su Citynsider, scegli uno dei sei profili che abbiamo creato (Sporty, Culture, Social, Budget, Healthy e Spender) per darci un’idea di partenza di che persona sei e che consigli ti potrebbero piacere. All’inizio entri come user e puoi sia cercare consigli nelle 16 città in cui siamo, sia aggiungere consigli che però rimarranno solamente sulla tua pagina del profilo fino a che non diventi “Insider”.
Infatti, se lo richiedi e vediamo che carichi bei contenuti, c’è la possibilità di diventare un Insider. A quel punto, i posti che consigli appariranno anche tra quelli della ricerca principale suggeriti da Citynsider. Inoltre, da un po’ di tempo abbiamo anche lanciato il profilo per i blogger, i quali possono aggiungere il link al loro blog sulla pagina del profilo e aggiungere un link ad ogni posto che suggeriscono.
L’algoritmo ci permette di dare pochi consigli, ma estremamente personalizzati, esattamente come quando si chiede ad un amico per avere un paio di dritte. In questo modo non bisogna perdere ore a cercare online il posto giusto scegliendo tra la miriade di opzioni che ci sono. Anche perché sono date da persone che non ti conoscono e con gusti non necessariamente uguali tuoi.
Il team da chi è composto? Quali le rispettive mansioni ed i campi di specializzazione?
Siamo sei co-fondatori di cui due full-time, Emanuele Baroldi (CEO) che ha studiato in Bocconi in Triennale e poi ha fatto il Master in Management dell’Escp a Torino, Madrid e Parigi, ed io, Alan Ben Seralvo (CTO) che ho studiato matematica e fisica a Kings College a Londra e poi ho conseguito un master in matematica applicata a Cambridge. Gli altri co-fondatori sono Marta Perovani Vicari, Niccolò Bogianchino, Giacomo Colombo Serri e Tommaso Jarach che hanno un proprio lavoro e aiutano in base alle necessità. Marta è specializzata in Marketing, Niccolò è laureato in economia e lavora in consulenza e Giacomo e Tommaso sono due ingegneri, il primo gestionale ed il secondo energetico.
Inoltre, c’è Francesca Noè, del blog A Milano puoi, che si occupa dei nostri canali social e Sebastian Greco che, anche se ha una sua start up, lavora nella stessa nostra postazione nel coworking dove siamo e ci dà una mano in quanto è un programmatore con molta esperienza.
Inoltre, in questo momento stiamo collaborando con i ragazzi di Co-Brains che sono al Politecnico per lo sviluppo di un nuovo prodotto. Infine, ci sono due mentor Giovanni Longhi e Gregor Maric che ci danno una mano, entrati col percorso di incubazione di Impact Hub.
Travel e digitale: un binomio vincente e sempre più necessario ed inseparabile? Ed il business come si inserisce in questo “duetto”?
Travel fino a pochi anni fa era sinonimo di costi alti, tempi molto lunghi e fatica. Oggi la realtà è stata ribaltata grazie all’avvento del digitale e di svariate innovazioni. Per conoscere i prezzi di un volo, hotel o esperienza basta un click, per prenotarlo al massimo tre, i trasporti sono sempre più semplici, meno costosi e più efficienti.
Rientrare in questo framework non è semplice ma una cosa è certa, i numeri ci sono e la cosa importante rimane fare un prodotto utile per i propri utenti ad un prezzo abbordabile. Grazie al digitale le vie per commercializzare il prodotto ci sono e oggi ci permettono di raggiungere un pubblico molto più vasto di qualche anno fa con uno sforzo probabilmente minore.
Inoltre i dati sono chiari: i viaggiatori, soprattutto i Millennials, utilizzano i propri “devices” di continuo durante i viaggi. In particolare il 75% dei Millennials usano tablet e smartphone quando viaggiano e addirittura il 97% posta sui social media. In generale, ormai si fa quasi tutto da mobile per quanto riguarda prenotazioni e organizzazione del viaggio ed è per questo che le nostre guide digitali personalizzate sono state pensate “mobile-first”.
Che cos’è l’innovazione?
L’innovazione è l’apporto di un miglioramento ad un prodotto/processo che ne semplifica l’utilizzo/fruizione. Negli ultimi anni si è parlato tanto di innovazione soprattutto nel campo tecnologico (in particolare innovazione a livello di software) dove questa ha dei limiti molto meno stringenti rispetto al mondo materiale. Innovazione, oltre ad essere sinonimo di semplificazione, è uno dei driver lavorativi principali della nostra generazione la quale è nata con lo sviluppo di internet e la possibilità di innovare da una macchina oggi considerata semplice come il computer.
Citynsider è stata tra le 5 startup selezionate da Impact Hub Milano Acceleration 2017, la call dell’incubatore milanese concentrato su progetti a impatto sociale. Un’esperienza che ha portato valore aggiunto alla start up? E quale è l’impatto sociale che Citynsider apporta?
Sì questa esperienza innanzitutto ci ha permesso di portare a bordo due mentor, Giovanni Longhi e Gregor Maric, che ci hanno dato un grandissimo supporto e sono estremamente coinvolti nel progetto. Ci hanno dedicato moltissimo tempo e la loro esperienza ci è stata utile, e lo è tutt’ora. Inoltre, è stata utile per il network in generale. Noi vogliamo valorizzare le realtà più autentiche del posto e spostare i turisti dalle solite attrazioni turistiche a quelle meno conosciute. Per esempio, su Milano grazie ad una nostra amica che si chiama Lorenza Sassoli abbiamo aggiunto tante chicche culturali che magari sono appunto meno conosciute, ma che sono di grandissimo valore. Noi stessi del team siamo andati a vederle perché non le conoscevamo e siamo rimasti colpiti.
Quali gli obiettivi per il prossimo futuro?
Per il futuro stiamo parlando con alcuni partner B2B, tra cui anche grandi piattaforme online, per iniziare a vendere le nostre guide personalizzate tramite i loro siti. A breve partiremo con alcune di queste collaborazioni. Inoltre, sicuramente continuare ad espandere il numero delle città in tutto il mondo e allargare la community. Il nostro motto è “Citynsider, your best friend all over the world” e quindi vogliamo essere l’amico fidato in giro per il mondo. Inoltre, stiamo valutando anche noi di fare una campagna di Equity Crowdfunding per allargare il team e allo stesso tempo coinvolgere maggiormente i membri della nostra community.
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