I menù digitali sono sul mercato da anni ma hanno avuto un boom non indifferente soprattutto negli ultimi mesi per rispondere all’esigenza di trovare misure anti-contagio anche nel mondo Ho.Re.Ca.
Niente più spreco di carta, di toner, nessun menù che passa di mano in mano e che palleggia da tavolo in tavolo: la tecnologia viene incontro alla salute, all’igiene, alla promozione e marketing.
In questo nuovo appuntamento della rubrica #RipartiAMOItalia andremo all’esplorazione del mondo della food economy, del food marketing, del foodtech, della Realtà Aumentata e dei nuovi trend della ristorazione e del settore Ho.Re.Ca.
Scopriremo un’innovativa soluzione di una start up calabrese che col suo menù digitale multilingue con registro degli allergeni, cartello degli ingredienti, è già sul mercato da qualche anno, rispondendo all’esigenza dei ristoratori di adeguarsi all’entrata in vigore della normativa sugli allergeni alimentari che prevedeva sanzioni pesanti per i locali che non rendessero pubblici la presenza di allergeni. E proprio da un episodio di allergia alimentare nasce l’idea di FoodMenù: non tutti i mali vengono per nuocere, anzi alcuni aprono nuovi orizzonti e business fruttuosi.
Scopriamone di più su FoodMenù con l’intervista a Domenico Di Paola, Ceo e founder di Nezwork, start up innovativa specializzata in mobile marketing.
Come nasce FoodMenù?
Il progetto foodmenu.it nasce oltre 5 anni fa inseguito all’introduzione del Regolamento Europeo sugli allergeni. Soprattutto nasce, per una disavventura personale, accaduta a me personalmente oltre 5 anni fa. Dopo essere stato invitato da amici in un ristorante di mare, mi hanno fatto mangiare a mia insaputa pietanze contente crostacei e molluschi, anche se avevo avvisato delle mie allergie. Per farla breve, ho trascorso una notte al pronto soccorso e tre flebo.
… e la start up calabrese da cui prende vita FoodMenù?
Nezwork srls, la start up tutta calabrese, ha lanciato per la prima volta, oltre 5 anni fa, la propria piattaforma in cloud, per supportare le imprese della ristorazione con un innovativo sistema di menu digitale con QRcode. Il nostro sistema è un vero gestionale a disposizione del ristoratore e non si tratta di un’app da scaricare. Inizialmente, il progetto nasce come gestionale per gli allergeni, infatti il sistema permette di essere in regola anche dal punto di vista della normativa di riferimento (regolamento UE 1169/2011).
Quali sono le caratteristiche di FoodMenù? Come funziona? Per cosa si contraddistingue rispetto agli menù digitali presenti sul mercato?
Il servizio di FoodMenù, rispetto ad altre piattaforme nate in questo periodo di Covid, è consolidato ed in continuo aggiornamento. È una piattaforma completa, in particolare oltre ad essere un gestionale per gli allergeni, è anche in multi-lingue.
Il funzionamento è semplice, il cliente può accedere scansionando il QrCode o digitando l’url personalizzato (www.foodmenu.it/nomelocale). Il ristoratore, potrà accedere giornalmente con le credenziali alla piattaforma per oscurare, aggiungere piatti, aggiornare il menu del giorno, della settimana, e così via.
Alla luce della tua esperienza personale, delle tante ormai allergie e intolleranze alimentari e la celiachia che si stanno diffondendo molto, come FoodMenù affronta nello specifico, la questione “allergeni”?
FoodMenù come già accennato affronta fin dalla sua nascita le problematiche riguardo agli allergeni, infatti nel database sono già archiviati migliaia di ingredienti abbinati ai relativi allergeni, anche nelle diverse lingue.
I ristoratori sono effettivamente più propensi ora, ad investire in digitale rispetto ad un anno fa? Cosa è cambiato da Marzo?
Si confermo… durante il periodo Covid abbiamo avuto oltre 300 richieste spontanee, senza aver speso un euro in pubblicità. Ormai crediamo che tanti ristoratori saranno propensi a utilizzare strumenti digitali.
Il menù digitale come può essere un valido strumento di marketing per il settore Ho.Re.Ca?
Indubbiamente, il menù digitale potrebbe diventare il primo strumento di marketing e vendite per un ristorante e un albergo. Come abbiamo in mente noi, la nostra vision è di fornire un vero strumento di business intelligence agli operatori del settore Ho.Re.Ca. Abbiamo tanti aggiornamenti da proporre nella prossima versione della piattaforma (l’uscita è prevista per settembre/ottobre).
Quali e quanti i social su cui è presente FoodMenù?
Attualmente siamo presenti su Facebook ed Instagram. Inoltre, abbiamo anche un nostro blog che gestiamo a supporto della nostra attività.
Dopo il boom di format e programmi tv dedicati alla cucina, la Rete ha cambiato il volto del food: valanga di blog, canali YouTube, IGTV, videoricette. Alla luce dell’emergenza sanitaria e del Coronacrisis, secondo te, come cambierà il mondo del food e la food economy? Ci sarà un nuovo trend della ristorazione?
Certamente, come già accennato, il Covid ha dato un impulso alla digitalizzazione dei servizi da parte degli operatori della ristorazione. In futuro, infatti, saranno tanti i ristoratori che si avvicineranno al mondo digital e social.
Foodtech, Agritech, revival della pasta fatta a mano, piatti gourmet o un piatto tipico locale mescolati col digitale: in quale direzione dovrebbe muoversi chi volesse lanciare una start up in questo settore?
Il settore del Food, negli ultimi 10 -15 anni sta vivendo una rivoluzione grazie ai social e soprattutto grazie a tutte le trasmissioni televisive che si sono susseguite negli anni. Anche il settore della formazione ha contribuito a “sfornare” professionisti più qualificati sia nell’ambito della cucina che nella gestione della sala. Sicuramente, una start up che vuole lanciare servizi nell’ambito food, deve pensare a servizi sempre più innovativi, dai sistemi di pagamento alle esperienze di acquisti…
Per migliorare l’esperienza utente cosa potrebbero fare i ristoratori? La realtà aumentata e realtà virtuale potrebbe essere un’idea? Potrebbe essere un nuovo progetto di Nezwork Srls?
Per noi di Nezwork srls, parlare di Realtà Aumentata è fare un salto a circa 8 anni fa. Infatti, i progetti della nostra società sono state due app in AR. Esattamente parliamo di ARwine ed ARspot. La prima era rivolta al settore viti-vinicolo e la seconda rivolta al settore della comunicazione. In futuro, potremmo rivalutare delle evoluzioni di ARwine.
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