Tempo di uva, tempo di vendemmia, tempo del “ribollir de’ tini” e dell’“aspro odor de i vini”, tempo di hackathon del vino per le vie del borgo. Anche il mondo dell’innovazione si lascia inebriare e contaminare dalla wine experience e si “veste” a tema.
Torna per il secondo anno consecutivo, nel borgo marchigiano le cui trame conducono a torri coronate da merli, a pietre, ad affreschi, all’arte dei merletti lavorati al tombolo, agli ettari di vigneto che producono buon vino, ad Offida, la sfida più cool del settore wine: Ciù Ciù Hack.
Il 9 e 10 Novembre 2019, si svolgerà l’ormai consolidato hackathon dedicato al mondo del vino in provincia di Ascoli Piceno, con l’obiettivo di scovare, valutare e premiare nuove idee che facilitino l’esperienza di gestione e vendita del vino.
Ciù Ciù Hack: la seconda edizione il 9 e 10 novembre 2019
48 ore di tempo, team costituiti dalle 3 alle 5 persone, un unico obiettivo da perseguire: ideare soluzioni digitali e disruptive in grado di proiettare il settore HO.RE.CA, costellato da enoteche, ristoranti, hotel, winebar, nel futuro per sostenere con successo le sfide del mercato moderno.
Dalle 9:30 di sabato 9 novembre alle 18:00 di domenica 10 novembre i giovani sfidanti cercheranno attraverso brainstorming, planning, stringhe di codice, web design, e giochi di parole accattivanti, di accrescere il fatturato escogitando nuove modalità di vendita del vino e nel contempo ridurre i costi della gestione della rete vendita di Ciù Ciù Tenimenti Bartolomei.
Questa nuova edizione vede la nascita della start up del settore vinicolo, Ciù Ciù Tenimenti Bartolomei, nata per valorizzare la tradizione delle cantine Bartolomei e che si costituisce da quattro brand: Ciù Ciù (Marche), Villa Barcaroli (Abruzzo), Vini Berretta (Toscana), Feudo Luparello (Sicilia). D’altronde come sosteneva Johann Wolfgang von Goethe: “La vita è troppo breve per bere vini mediocri”.
Sono previsti premi in buoni Amazon del valore complessivo di 3.500 euro e c’è la possibilità di avviare collaborazioni con l’azienda ed i partner dell’evento.
Come partecipare a #CiùCiùHack?
Per candidarsi al Ciù Ciù Hack basta compilare l’apposito form online.
Il partner organizzativo dell’hackathon, To Be Srl, si occuperà di selezionare 50 partecipanti valutando le esperienze professionali di ogni candidato attingendo dal curriculum vitae e dal profilo LinkedIn.
Gli hashtag ufficiali di riferimento della competizione del settore wine sono: #CiùCiùHack e #CiùCiùTenimenti.
Conclusioni
L’evento Ciù Ciù Hack si inserisce in un panorama nuovo che si sta disegnando in cui il binomio wine ed innovation diventa un connubio sempre più forte ed “urgente”.
Il settore wine è in grande rivoluzione, si sperimentano soluzioni IoT – Internet of Things in viticoltura in grado di fornire dati precisi e preziosi con l’obiettivo di monitorare da remoto, attraverso sensori tecnologici wireless e che per lo più vengono poi memorizzati in cloud, le condizioni delle viti, come ad esempio la temperatura del suolo, dell’acqua, il grado di umidità, lo stato di salute dei vigneti, la necessità di irrigazione e migliorarne così la gestione, la sostenibilità e stabilendo in modo accurato i trattamenti più indicati da effettuare.
Il grande interesse per il settore del vino e della necessità di innovarlo è dimostrato anche dalla ricerca di ByTeK e dalla presenza nell’ultima edizione del Maker Faire di Roma (18-20 ottobre 2019), del “Dottor Bacco”, il primo sommelier virtuale realizzato attraverso la tecnica del Design Thinking, in grado di suggerire i migliori abbinamenti di vini con piatti e pietanze, dare informazioni approfondite su ogni tipologia di vino scelto.
L’ultima analisi “Il Vino nei Paesi del G7” effettuata dalla società di marketing ByTek, analizza le ricerche online legate al vino, effettuate tra il 2015 ed il 2018 in Italia, Francia, Germania, Uk, Usa, Canada e Giappone. Partendo dalle parole chiave inserite dagli internauti nei motori di ricerca, ha utilizzato l’intelligenza artificiale per capire i trend e gli interessi dei consumatori nei confronti di brand del settore enologico.
Ogni anno, nei Paesi del G7 si eseguono, in media, oltre 30 milioni di ricerche online che coinvolgono la tematica vino. La parola più ricercata online dai consumatori di sei Paesi su sette è “Prosecco”, soprattutto in Europa (Italia, Gran Bretagna, Germania e Francia), ma anche negli Stati Uniti ed in Canada. Mentre in Giappone è più gettonato “Chardonnay”, ma poi ricerca comunque anche il “Prosecco”.
Il trend generale di ricerche su vino e vino italiano risulta essere in continua crescita in maniera generalizzata, digitando sempre più con interesse “come fare il vino”, mentre in Giappone si cercano corsi per sommelier.
In Italia i termini più ricercati in termini di volume, sono “Prosecco”, “Chardonnay” e “Ribolla Gialla”. Ed i principali cluster di ricerca riguardano la regione, la tipologia ed il vitigno. Mentre sono in crescita i termini di ricerca abbinati al vino: regione, acquisto, abbinamento.
Queste ricerche e questi dati sono utili alle imprese ed alle cantine per profilare il proprio target ed i propri clienti ed offrire loro il miglior prodotto e soluzioni ottimali lungo tutta la filiera, personalizzando ed innovando l’esperienza d’acquisto ed il rapporto brand–consumatore.
Non resta che rimboccarsi le maniche ed accettare la sfida lanciata da Ciù Ciù Hack… se ne vedranno delle belle.
Per restare sempre aggiornato sulle novità ed avere contenuti esclusivi, unisciti al canale Telegram e segui la pagina Facebook.
Mi affascina il tema della tecnologia applicata all’agricoltura e, nello specifico caso, alla viticoltura ed enologia; dal controllo della produzione alla commercializzazione e promozione in rete. Peraltro, ottimi sono i vini di questa zona: Lacrima di Morro d’Alba e Oppidum… solo per citarne due
"Mi piace"Piace a 1 persona
Sei preparatissimo! Hai ragione è un campo di applicazione che ha grandi potenzialità.. Molto utili anche i droni e la robotica applicata all’agricoltura e all’enologia
"Mi piace"Piace a 1 persona