Perché un’azienda o una start up dovrebbe essere sui social?

Perché un’azienda o una start up dovrebbe essere sui social?

Nel ventunesimo secolo ci sono ancora aziende che sono riluttanti ad aprire un blog o una pagina Facebook o un profilo su Instagram, arroccate nelle loro tradizionali e quasi “preistoriche”, posizioni ed idee (come il prof. Ernesto/ Marco Giallini del film Beata Ignoranza). Sono restie ad aprirsi all’innovazione, al digitale e all’era dei mercati conversazionali in cui impera la condivisione sui social.

Sul perché aprire un corporate blog e quali siano i vantaggi del blogging, in particolare per start up, ma le stesse considerazioni valgono anche per le aziende, mi sono soffermata in queste slides che ho condiviso su LinkedIn e che sono andata ad approfondire in questo mio blog post. Mentre per scoprire come creare un blog aziendale di successo, giungi fino alla fine di quest’altro mio blog post..le cose preziose si fanno attendere 😉

Mi piace essere sempre concreta e partire da case study per giungere alla teoria e a linea guide.

Ecco una serie di dati, infografiche e motivazioni che potrebbero far voltare pagina alla tua azienda una volta per tutte, senza alcun pentimento o rimorso.

Perché un’azienda o una start up dovrebbe essere sui social?

#1. Il digital & i social imperano

Secondo la nuova ricerca di We Are Social e Hootsuite, “Digital in 2017 Global Overview report”  oltre la metà della popolazione mondiale usa Internet e più della metà del traffico web proviene da telefoni cellulari, con una crescita annua del 30%.

internet global penetration 1.

In particolare quasi 2,8 miliardi di  persone in tutto il mondo usa i social media almeno una volta al mese di cui oltre il 91% accede da mobile. E l’uso dei social è aumentato del 21% con quasi 482 milioni di nuovi utenti durante il 2016.

social media use

Inoltre, vediamo quali siano, secondo questa ricerca di Vincenzo Cosenza, gli utenti attivi sui social media nel mese di febbraio 2017: su Facebook sono quasi 2 miliardi, su Instagram sono 600 milioni, su Twitter 317 milioni. Google+ e Snapchat si assestano entrambi sui 250 milioni di utenti attivi, infine segue Pinterest con i suoi 150 milioni e LinkedIn con 106 milioni.

social media users of the world febbraio 2017 vincos

Ed ecco cosa succede online in un minuto, in soli 60 secondi, riassunto in questa infografica del 2017, numeri da capogiro:

cosa succede in un minuto su internet 2017

Infine secondo una recente ricerca di Accenture, YouTube è il social più utilizzato dalla Generazione Z, i giovani nati dopo la metà degli anni Novanta, a cui segue Instagram, mentre per i Millenials regna sovrano Facebook. Ma i dati più interessanti sono: il  72% degli intervistati statunitensi della Generazione Z acquisterebbe direttamente sui social media, il 50% sostiene che trovano ispirazione sui social per l’acquisto di prodotti, e più di un terzo ha aumentato l’utilizzo dei social proprio per  prendere decisioni d’acquisto.

use of social media generation z millenials

#2. Farsi trovare & per la riconoscibilità

Non è un’azienda o una start up che deve andare a cercare i clienti, ma sono loro che devono “imbattersi” nei prodotti e servizi, nella storia e in post interessanti e coinvolgenti che esse distribuiscono, soprattutto nel momento di un’ “interrogazione” a Google, vero oracolo del ventunesimo secolo, sempre a portata di click e nella propria tasca. Questo deve essere l’assunto di base, e come sosteneva Picasso: “Io non cerco, trovo”.

La presenza sui social permette di aumentare la brand awareness, raggiungendo un più ampio numero di utenti interessati ai prodotti e servizi dell’azienda e della start up ed incrementare l’engagement e il passaparola che si può generare online aumentando a dismisura le possibilità intorno al proprio business e di entrare a contatto con nuovi potenziali clienti. E se la brand reputation dell’azienda e della start up diventa molto forte, gli utenti non si “imbatteranno” neanche più per caso nelle vostre aziende e start up, ma googleranno direttamente il vostro brand per saperne di più.

#3. Creare relazioni con gli utenti

I social permettono di creare conversazioni intorno a prodotti, servizi, offerte, i campi d’azione e di business dell’azienda o start up. Ma occorre sapersi raccontare, creando uno storytelling che veicoli i propri valori, e  che riesce a coinvolgere ed emozionare. Oltre ad aumentare l’engagement, interagendo con gli utenti online si possono capire quali aspetti migliorare e individuare con più precisione i bisogni ed i gusti di clienti e potenziali clienti.

#4. Aumentare il traffico al sito web e al blog aziendale

Inserendo nelle informazioni il proprio sito web e soprattutto condividendo contenuti o pagine di esso sui social network, aumenta il traffico sul sito dell’azienda o della start up (per scoprire come creare un sito web di successo, leggi questo blog post).

#5. Social Customer Care

Bisogna essere dove sono i propri clienti per attirarli, fidelizzarli e fornire risposte e soluzioni rapide e risolutive anche sui social. Ma non basta essere solo presenti sul web e sui social, occorre anche coinvolgere adeguatamente e costantemente gli utenti, e farli sentire parte attiva della community che si crea intorno al brand.

 social media manager aziende start up

Conclusioni

Le aziende e ancor di più le start up devono essere online ed attive sui social dove sono presenti i loro clienti e potenziali clienti, con aggiornamenti costanti e definendo una strategia di social media marketing e un piano editoriale consoni al proprio business che li faccia ottenere risultati concreti: maggiori vendite e clienti e non solo like e commenti. Per ottenere questo occorre affidarsi a seri e competenti social media manger, eventualmente anche grafici e non al famigerato e celeberrimo “cuggino”, né all’amico che cerca un qualsiasi lavoro, né cercare risorse gratis: la qualità e le competenze si pagano e faranno la differenza sul mercato dell’azienda o della start up.

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3 pensieri riguardo “Perché un’azienda o una start up dovrebbe essere sui social?

  1. Mi devi scusare Giovanna. Ho avuto tempo di leggere bene tutto il tuo articolo soltanto oggi. Prima l’avevo solo intravisto. È molto utile soprattutto perché ricco di dati fruibili e comprensibili.
    Ti adotto in adotta1blogger, sperando che la diffusione possa arrivare anche alle orecchie ( sorde) di imprenditori ancora poco illuminati. Grazie e ciaoo

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