Tag: green storytelling

Sfusitalia: online i negozi eco-friendly d’Italia [Intervista]

Sfusitalia: online i negozi eco-friendly d’Italia [Intervista]

Una filosofia di vita “zero waste” ovvero a rifiuti zero, anche se è praticamente impossibile non produrre alcun scarto e spazzatura, si può sposare, evitando di acquistare ed utilizzare prodotti usa e getta. In questo modo per l’ambiente e la nostra salute ci sono tante conquiste: minori emissioni di CO2 per la produzione e lo smaltimento degli imballaggi, una considerevole riduzione dell’utilizzo della plastica che finisce nei mari e nello stomaco dei pesci, e quindi sulle nostre tavole, e niente più battaglie e dibattiti su discariche, inceneritori e biodigestori.

Un circuito virtuoso si prospetta, ma come innescarlo? Basta prendere spunto dal passato e dalle botteghe che vendevano a peso i prodotti. Ed ecco i negozi eco-friendly con prodotti sfusi e alla spina. Ma dove trovarli?

Lo scopriremo quest’oggi con la rubrica #RipartiAMOItalia, attraverso una nuova storia sempre dalle tinte green che scruta nel passato per migliorare il presente ed il futuro.

Ci soffermeremo su un’idea di una giovane ragazza appena laureata, Ottavia Belli, che pur semplice, con piccoli gesti quotidiani, fa da cassa di risonanza con effetti positivi sull’ambiente, sulla salute umana e sulle microeconomie. Ed ecco che prende corpo il progetto con il censimento dei piccoli negozi di quartiere, che sono messi online in un motore di ricerca e una mappa interattiva per acquistare prodotti sostenibili senza imballaggi.

Approfondiamo la storia di Sfusitalia con la sua gentile ed in gamba fondatrice, Ottavia Belli.

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L’innovativa piattaforma di social farming: Coltivatori di Emozioni [Intervista]

L’innovativa piattaforma di social farming: Coltivatori di Emozioni [Intervista]

Dietro ai prodotti ed alle specialità Dop (Denominazione di Origine Protetta) e Igp (Indicazione Geografica Protetta), ai  vini Doc e DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita)  che giungono sulle nostre tavole c’è la forza della biodiversità e delle radici, le antiche tecniche di mietitura del grano tramandate di generazione in generazione, la sapiente cura secolare degli olivi e della potatura delle viti, le antiche tradizioni ed ingegnerie che ruotano intorno alle risaie.

E se si ripartisse proprio dai cicli della natura, delle stagioni, dalle antiche tradizioni legate alla terra, dal cibo bio, dalla riscoperta dei piccoli borghi dove il tempo sembra essersi cristallizzato, dal recupero delle terre incolte, dalla riqualificazione delle aree rurali per creare nuove occupazioni tra presente, passato e futuro?

Ne discuteremo quest’oggi con un nuovo protagonista dell’ormai consueta rubrica #RipartiAMOItalia: andremo alla scoperta dei “Coltivatori di Emozioni” che dal Salento riunisce le piccole aziende agricole a conduzione familiare di tutta Italia e le mette in contatto con gli utenti privati che possono adottare un produttore, custode di tradizioni e saperi, sostenerne l’attività agricola, le lavorazioni, erogare voucher lavorativi, tutelare il paesaggio e tramandare le antiche tradizioni agricole e le eccellenze naturali del territorio, promuovere i prodotti della terra tipici del made in Italy, ricevendone anche direttamente a casa.

In fondo chi semina, raccoglie, sempre, anche se investendo fatica e sacrifici ma con la gioia e la soddisfazione di vedere i progressi del duro lavoro svolto nel tempo. Ma non solo di passato siamo fatti, lo sguardo deve essere sempre puntato dritto al futuro: la tradizione deve essere sapientemente affiancata e miscelata col digitale, con lo storytelling emozionale sui social e con l’immancabile innovazione.

Oltre alla scoperta della piattaforma di social farming, ci avventureremo nel mondo della blockchain che non è un mostro verde a tre teste ma col verde ha molto a che fare.

Scopriamone di più sull’entusiasmante ed appassionante progetto “Coltivatori di emozioni” con l’intervista al co-founder e responsabile del marketing, Biagio Amantia.

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#SustainableSchool sui social: la scuola sostenibile che guarda al futuro

#SustainableSchool sui social: la scuola sostenibile che guarda al futuro

Edizione straordinaria, di sabato, di GioDiT per una riflessione su un evento educativo, un progetto dalle tinte decisamente green, che chiama all’appello gli studenti delle classi quarte e quinte dell’Istituto Tecnico Statale del Settore Tecnologico “Alessandro Volta” di Trieste. Mi sono appassionata a seguire e a partecipare al live twiting di questa “sfida” a colpi di idee fresche che mette in connessione i ragazzi delle scuole superiori per confrontarsi col mondo del lavoro per realizzare una scuola che eviti gli sprechi energetici, attraverso un progetto di riqualificazione con soluzioni tecnologiche efficienti e performanti.

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La campagna di crowdfunding di MEDIPERlab per il Manuale di Permacultura

La campagna di crowdfunding di MEDIPERlab per il Manuale di Permacultura

Un po’ di giorni fa parlando di sharing economy e in particolare di campagne di crowdfunding con Dario Goffredo, reputation manager, un professionista esperto in branding reputation e personal branding, ma attento alle esigenze delle piccole realtà imprenditoriali e appassionato di economia collaborativa e della condivisione, ho scoperto l’ambizioso progetto di MEDIPERlab-Laboratorio di Permacultura Mediterranea. Curiosi? Iniziamo questo esaltante viaggio per uno storytelling dal sapore sostenibile e dalle tinte green che porta il vento del cambiamento attraverso l’appello alla Rete, ovvero attraverso un’azione di crowdfunding.

MEDIPERlab & il Manuale di Bill Mollison

MEDIPERlabLaboratorio di Permacultura Mediterranea ha abbracciato l’ambizioso progetto di tradurre il Manuale di Permacultura scritto dall’agronomo ed ecologo Bill Mollison nel 1988, e suddiviso in 14 capitoli per un totale di 576 pagine. Tradotto solo in Russia e Germania, l’Italia è quindi il terzo paese al mondo che si arricchisce di questo innovativo Manuale. “Permaculture. A Designers’ Manual”, questo è il titolo del Manuale, è quindi la summa del pensiero di Bill Mollison e contiene anche i concetti espressi nei suoi precedenti due libri “Permaculture One” e “Permaculture Two”. A questo punto vi starete chiedendo cosa sia la Permacultura. Procediamo con ordine.

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La Permacultura

La Permacultura è un movimento dal basso, che parte dalle persone, da una minoranza socialmente ed ecologicamente motivata, e permette a famiglie e comunità in tutto il mondo di cambiare il modo di vivere. Il termine Permacultura è la crasi delle parole inglesi permanent agriculture, ma anche di culture per indicare un’agricoltura e una cultura permanente. Mette in connessione la società umana e la natura per creare nuovi equilibri, assecondando le leggi della natura in modo che si governi da sé, producendo abbondanza e trasformando insieme l’ambiente che ci circonda per renderlo sostenibile, in modo permanente. È una scienza di progettazione ed organizzazione basata su tre principi etici: cura della terra, cura delle persone e ridistribuzione del surplus: un sistema sostenibile produce più energia di quanto ne consumi e può gestirla e reinvestirla in essa. La Permacultura riguarda anche le abitazioni, la gestione del paesaggio, l’architettura, le tecnologie, l’insegnamento, le strutture legali ed economiche per progettare culture sostenibili e raggiungere un sistema armonico.

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MEDIPERlab & la genesi del progetto

MEDIPERlab è un’associazione di promozione sociale nata a Bari nel 2015 con l’intento di promuovere la Permacultura in Italia e nel mondo creando un network di studio per la sperimentazione e la ricerca di soluzioni innovative, partendo da Bari poi espandendosi in Puglia e nell’area del Mediterraneo.

In realtà i primi semi di MEDIPERlab sono stati piantati nel 2013 quando l’agronomo Ignazio Schettini organizza un corso di Progettazione in Permacultura nell’ambito di un laboratorio dal basso, finanziato dalla regione Puglia e promosso  dall’ARTI (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione). Ed è proprio con Ignazio Schettini che parte la nostra storia.

Laureato in Agricoltura presso la Facoltà di Agraria di Bari, si è specializzato nella “Gestione dei sistemi agricoli”, ma dopo la laurea, parte per l’Inghilterra per frequentare un master in Marketing e Comunicazione. Poi un giorno cercando ispirazione sul web per qualche buona idea e soluzioni innovative per la sua azienda agricola, si imbatte in questo nuovo termine “Permaculture”. Ne rimane folgorato e più ne legge e più si appassiona alla materia e a tutta la sua “filosofia”: costruire una società sostenibile. Così Ignazio decide di andare più a fondo nella questione e intanto in lui germoglia e viene “innaffiato” un sogno: andare dove tutto è iniziato, in Australia, la patria della Permacultura.

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Ed è grazie a Geoff Lawton, con cui Ignazio Schettini ha lavorato precedentemente, che inizia una collaborazione in Tasmania presso la Tagari Garden Farm, casa ed azienda agricola condotta secondo le “leggi” della Permacultura, di Bill Mollison. Profondamente cambiato e ancor più motivato, Ignazio Schettini torna nella sua terra, la Puglia e organizza altri corsi sulla Permacultura, che portano alla creazione spontanea di una rete costituita da persone accomunate dalla stessa passione e principi etici, e decidono così di diffondere tale conoscenza e fondare l’associazione MEDIPERlab. Ma il sogno di Ignazio nel frattempo si è arricchito di un altro tassello, divulgare il Movimento della  Permacultura e tradurre il Manuale che gli ha cambiato la vita, in onore del padre fondatore che tanto lo ha ispirato.

Il progetto di traduzione del Manuale

Il gruppo di MEDIPERlab, guidato da Ignazio Schettini ha quindi accolto con entusiasmo e passione la sfida di tradurre e rendere fruibile e diffondere principi e metodi di design, le tecniche di coltivazione naturale e le modalità per progettare insediamenti umani sostenibili, e di far capire i pattern in natura. Ma soprattutto intende aprire il dibattito e far comprendere il bisogno di trasformazione e di un’etica di responsabilità personale e di azione pratica. Dalla primavera del 2015 è iniziato il lavoro di studio dei contenuti del testo e la suddivisione dei capitoli in base alle competenze scientifiche e letterarie.

Per poter tradurlo in italiano MEDIPERlab partecipa ad una gara e sottoscrive un contratto con la casa editrice australiana Tagari Publications, che pubblica il Manuale dal 1988.

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Il crowdfunding

Per autofinanziare l’impresa, Ignazio Schettini e i suoi collaboratori hanno avviato una campagna di crowdfunding attraverso il sito buonacausa.org. L’obiettivo che si prefiggono di raggiungere entro il 31 gennaio 2017, è di 65.000 euro e sono stati raccolti circa 26.000 euro, ovvero il 40% della quota prestabilita.

Tutti i nomi di coloro che contribuiranno alla campagna di crowdfunding saranno inseriti sulle prime pagine del libro che sarà stampato nell’estate 2017.

Vivere in maniera sostenibile, avere cura della nostra terra, della nostra comunità e della nostra salute, diminuendo gradualmente l’inquinamento che produciamo, aiutando la natura ad autorigenerarsi, e vivere in un ambiente più sano è possibile. Ed il Manuale di Permacultura è un concentrato di linee guida da cui trarre spunto per prendere decisioni nella vita reale di tutti i giorni e invertire questo processo di saccheggio e di distruzione dell’ambiente.

 

Conclusioni

Permacultura è progettare quindi un sistema armonico e sostenibile, ideando e migliorando le interazioni tra i diversi elementi naturali, l’aria, l’acqua, la terra, il calore del sole, le piante, le colture, le foreste, gli insetti, gli animali, ma anche artificiali, spaziali, temporali, sociali e etici, e le relazioni tra le persone.

Come abbiamo potuto apprendere l’interazione tra gli elementi e le risorse della natura è altrettanto importante quanto l’importanza di fare rete, e soprattutto di cooperare.

E grazie a questa campagna di crowdfunding ognuno può essere parte attiva del cambiamento e può partecipare alla realizzazione del sogno di Ignazio Schettini e soprattutto rendere il pianeta più vivibile, sicuro e sostenibile per tutti noi e per le generazioni future.