Quest’oggi, la rubrica del blog GioDiT, #InTalk: Arti e Mestieri nell’era del web… sale a bordo di un camper super accessoriato per raccontare le famiglie con la passione della vita on the road, i viaggi da condividere in uno spazio esiguo per allargare gli orizzonti ed aprire la mente a nuove prospettive e ad elettrizzanti avventure, con la libertà di godere i colori del tramonto in riva al mare e risvegliarsi nel fresco delle montagne e lasciarsi ammaliare da panorami strabilianti che lasciano col fiato mozzato.

Quest’oggi ho il piacere di ospitare una cara amica, una travel family blogger e content creator, l’inarrestabile Evelina Di Poto.
In sua compagnia, andremo ad esplorare il mondo del digital markenting e del blogging, ci arrampicheremo lungo i sentieri del video storytelling, scopriremo i migliori itinerari in camper per le famiglie per questi weekend estivi, ci soffermeremo sull’IA.
Secondo un recente studio “IA e mobilità”, realizzato da Doxa per Trainline, presentato a Milano nel Talk “Smart travel: la nuova era del trasporto digitale”, l’86% degli italiani risulta oggi utilizzare piattaforme digitali per la pianificazione dei propri viaggi e ben 91% si affida all’Intelligenza Artificiale per viaggiare. Tra i vantaggi che il digitale e l’IA offrono al settore travel c’è la possibilità di risparmiare confrontando i prezzi (51%) e di poter viaggiare più spesso grazie a offerte trovate online (29%).
Lasciamo spazio ad Evelina che ci trasporterà nel suo mondo e ci offrirà preziosi consigli. Allacciate le cinture, si parte…

Chi è Evelina Di Poto? Come sei approdata nel mondo del digital marketing?
Se dovessi descrivermi con un’immagine, sarebbe quella di un camper parcheggiato vista mare, con tre figli che giocano, due gatti che si stiracchiano al sole, e io che annuso l’aria cercando ispirazione per il prossimo racconto.
Sono Evelina: mamma, viaggiatrice, appassionata di cieli stellati e connessioni vere.
Amo il mare, è il mio elemento naturale, ma non so resistere neanche al fascino di una metropoli in fermento.
Sono curiosa, amo le attività all’aria aperta, i sorrisi spontanei, le nuove conoscenze e immergermi in culture diverse.
Ogni incontro, per me, è un’occasione di scambio e arricchimento.
Nella vita faccio un lavoro che mi stimola moltissimo: mi occupo di marketing e comunicazione nel settore degli eventi e dei festival.
E anche se può sembrare lontano dalla mia vita da camperista, in realtà tutto è connesso: comunicare bene significa saper ascoltare, osservare e raccontare.
È un viaggio, anche quello.
Il mondo digitale l’ho abbracciato con naturalezza, unendo la passione per la scrittura alla voglia di condividere esperienze che potessero essere utili ad altri. Così è nato il blog Vita in Famiglia, che oggi è diventato un punto di riferimento per tante famiglie come la nostra: dinamiche, curiose, organizzate e… con il motore sempre pronto a partire.

Come nasce la passione per viaggiare in camper?
Camper è avere la tua casa ovunque. E’ aprire la porta, vivere un luogo o una città che non conosci nella sua quotidianità e dopotutto tu lì hai la casa su ruote. Abbiamo deciso di intraprendere questa dimensione di viaggio per poter visitare tanti posti diversi insieme ai nostri figli. Avere un letto sempre pronto e una cucina sempre aperta ci lascia molta flessibilità e comfort. Ci piace poter cambiare velocemente scenario, passare dall’alta montagna al mare o dal lago alla collina. Viaggiare in camper ci permette di visitare tanti luoghi in un tempo più ristretto e se il meteo si mette di traverso, accendi il motore e via verso un’altra destinazione.
E la cosa più bella? Veder crescere i nostri figli con la consapevolezza che il mondo è grande, vario e meraviglioso.
Come nasce l’idea di dar vita al blog Vita in Famiglia che unisce travel, itinerari in camper, attività per famiglie?
Il blog Vita in Famiglia è nato insieme a mio marito Daniele (la lente fotografica del Team di Vita in Famiglia), con un’intenzione semplice ma forte: condividere la nostra esperienza con altre famiglie che, come noi, si trovano ogni giorno a gestire figli, lavoro, casa, ma non vogliono rinunciare a viaggiare e scoprire il mondo.

All’inizio avevamo solo voglia di raccontare ciò che stavamo vivendo: i nostri itinerari in camper, le difficoltà e le soluzioni pratiche, i piccoli trucchi per cucinare in viaggio, le attività che coinvolgono anche bambini e adolescenti. Poi ci siamo accorti che quelle condivisioni stavano diventando utili anche per altri, che c’era un bisogno reale di confronto, di ispirazione, di consigli pratici da chi vive le stesse dinamiche.
Così il blog ha preso forma, in modo naturale ed è diventato un vero e proprio secondo lavoro che ci ha portato ad una veloce crescita professionale e personale.
Abbiamo investito moltissimo in formazione e ci impegniamo moltissimo a mettere sul campo le nostre competenze ed esperienze.
La passione per i viaggi e gli itinerari mi ha spinto a conseguire di recente una laurea in Scienze del Turismo Sostenibile e il camper è stato anche teatro di alcuni dei miei esami.
Oggi il nostro blog è un punto d’incontro, un contenitore di esperienze e uno spazio aperto dove famiglie come la nostra possono sentirsi meno sole, trovare idee concrete, scoprire nuove destinazioni… e magari partire con un po’ di leggerezza in più nello zaino.

Si sta diffondendo anche la vanlife, la scelta di viaggiare su un van che da furgone viene trasformato in camper: libertà, avventura o modo per ridurre i costi?
Tutte e tre, probabilmente.
La vanlife sta conquistando sempre più persone perché incarna un’idea di libertà che oggi è molto desiderata: poter partire quando vuoi, fermarti dove ti ispira il cuore, vivere con meno e goderti di più.
C’è sicuramente un aspetto economico: per alcuni è un modo per viaggiare riducendo i costi, per altri è una scelta di vita più sostenibile. Ma c’è anche tanto spirito d’avventura, voglia di essenzialità, bisogno di staccarsi da certi ritmi e abitudini.
Noi viaggiamo in camper, che è più adatto alle esigenze di una famiglia numerosa come la nostra, ma comprendiamo e apprezziamo profondamente anche la filosofia della vanlife. Entrambi i mondi, camper e van, hanno un punto in comune: ti riportano a vivere con lentezza, in connessione con ciò che ti circonda. E questo, oggi, è un valore enorme.
Connessione internet in viaggio e all’estero: come una travel family blogger e content creator riesce a restare sempre connessa col mondo anche in zone senza alcuna copertura?
Nel tempo abbiamo trovato un equilibrio tra tecnologia affidabile e soluzioni pratiche. Durante i nostri viaggi in Italia e all’estero qil router wifi Teleco, un dispositivo pensato proprio per il mondo camper, che garantisce una connessione stabile anche in movimento. È un prodotto affidabile, sviluppato da un’azienda leader nel settore con cui collaboriamo con piacere, proprio perché conosciamo la qualità del servizio.
All’estero, per navigare sui dispositivi mobili durante escursioni e passeggiate, ci affidiamo alle eSIM di Holafly che in alcuni Paesi ci consentono di avere traffico dati illimitato: sono rapide da attivare, evitano problemi di roaming e ci permettono di navigare e lavorare senza intoppi anche fuori dall’Italia.
A volte la copertura può essere limitata, soprattutto in alta montagna o in zone molto isolate, ma in generale riusciamo a rimanere sempre connessi — e quando non lo siamo, ne approfittiamo per una pausa digitale. Anche quello fa parte del viaggio.
Qual è il miglior itinerario per le famiglie? Qualche consiglio per le vacanze estive?
Ogni famiglia ha esigenze diverse, ma ci sono luoghi che, secondo noi, mettono tutti d’accordo.
Per i weekend estivi, amiamo particolarmente la Toscana, il Veneto e il Lago di Garda. Sono regioni ricchissime di proposte per i più piccoli, ma anche rilassanti per i genitori. Il Lago di Garda in particolare è una vera miniera di attività family-friendly: natura, parchi, borghi, itinerari ciclabili e tante strutture attrezzate per camper e famiglie.
Per le vacanze estive più lunghe, sul nostro blog Vita in Famiglia e sul canale YouTube abbiamo raccolto diversi itinerari pensati per le famiglie, sia in Italia che all’estero. Ci piace condividere percorsi testati in prima persona, con tappe studiate per coinvolgere grandi e piccoli, senza rinunciare alla bellezza, alla cultura e alla praticità.
L’obiettivo è sempre lo stesso: aiutare altre famiglie a partire più leggere, più informate, e con quel pizzico di entusiasmo in più che solo un viaggio ben organizzato può regalare.

Come sono nate le tue collaborazioni con aziende e brand? Avere un blog permette di attivare network, collaborazioni fruttuose e anche di guadagnare?
Le collaborazioni sono nate in modo molto naturale, con il tempo e con la costanza. Non è successo dall’oggi al domani, ma grazie al lavoro fatto sul blog Vita in Famiglia e alla nostra presenza sui social e alle fiere di settore, abbiamo attirato l’attenzione di brand che condividono i nostri valori: semplicità, concretezza, attenzione alle famiglie e al mondo dei viaggi on the road.
Abbiamo sempre scelto di collaborare solo con aziende in cui crediamo davvero e che possiamo consigliare con sincerità, perché le abbiamo testate personalmente durante i nostri viaggi.
Avere un blog ti permette di creare connessioni autentiche e costruire nel tempo una rete di relazioni professionali solide.
E sì, con impegno, strategia e trasparenza, può anche diventare una fonte di guadagno. Nel momento in cui siamo cresciuti rapidamente, abbiamo aperto la partita iva ma per noi resta fondamentale restare fedeli a ciò che siamo: una famiglia che racconta esperienze vere, con passione e coerenza.
Le collaborazioni più belle sono quelle che nascono da valori comuni e che si trasformano in progetti duraturi, dove la fiducia è reciproca.
Come scegli la musica di impatto per i tuoi videoracconti? Quali tool suggerisci di utilizzare per creare un montaggio dall’effetto wow?
La musica è una componente fondamentale dei nostri video su Youtube e Reel su Instagram: ha il potere di trasmettere emozioni, dare ritmo e creare un legame diretto con chi guarda.
Scegliamo ogni traccia in base al tipo di esperienza che stiamo raccontando: se è un viaggio energico e pieno di movimento, cerchiamo suoni dinamici; se invece si tratta di momenti più lenti o paesaggi rilassanti, puntiamo su melodie più soft, intime o sognanti.

Per il montaggio video, ci affidiamo principalmente a:
- Final Cut Pro e DaVinci Resolve quando lavoriamo da desktop, per montaggi più curati;
- CapCut Pro per l’editing rapido da mobile, soprattutto per i social.
Per quanto riguarda l’editing fotografico, usiamo Lightroom, che ci consente di mantenere uno stile coerente e valorizzare al meglio le immagini dei nostri viaggi.
Credo che un “effetto wow” non dipenda tanto dagli effetti speciali, ma dalla coerenza tra immagini, musica e racconto. Se chi guarda riesce a emozionarsi, sorridere o semplicemente sentirsi coinvolto… allora per noi il montaggio ha raggiunto il suo obiettivo.
Quale consiglio daresti ad un ragazzo/a che deve scegliere il proprio percorso professionale? Meglio seguire le proprie passioni o le mode del momento?
Il mio consiglio è: studia, osserva, viaggia e cresci prima come persona.
Prima ancora di capire che lavoro vuoi fare, cerca di capire chi sei, cosa ti emoziona, cosa ti mette in moto davvero. Non avere fretta di incasellarti o di rispondere subito a tutte le domande.
Confrontati con realtà diverse, fai esperienze, esci dalla tua zona di comfort. Viaggia (non serve andare dall’altra parte del mondo!), a volte basta cambiare punto di vista.
Sii curioso, ascolta gli altri, sbaglia, rimettiti in discussione. Perché è proprio lungo il percorso che troverai le risposte più vere, quelle che ti somigliano.
Le passioni vanno coltivate, certo, ma anche lasciate evolvere. Le “mode del momento” possono essere stimolanti, ma non devono diventare gabbie. La vera chiave, secondo me, è imparare a riconoscere ciò che ti fa sentire vivo e costruire su quello, con consapevolezza e libertà.

Raccontarsi nel modo corretto attraverso i social e il video storytelling aiuta a farsi ricordare e a migliorare il proprio personal branding? L’Intelligenza Artificiale può essere un valido supporto?
Assolutamente sì.
Raccontarsi in modo autentico e coerente attraverso i social, e ancor di più attraverso il video storytelling, è un modo potentissimo per costruire una connessione reale con chi ti segue. Le persone si ricordano di te non solo per quello che fai, ma per come glielo racconti, per le emozioni che trasmetti, per la tua voce, per il tuo stile.
Il personal branding non è costruirsi un personaggio, ma far emergere ciò che sei davvero, con chiarezza, cura e verità. E in questo senso, lo storytelling — soprattutto attraverso il video, è uno strumento straordinario: immediato, coinvolgente, umano.
L’Intelligenza Artificiale può essere un ottimo supporto, se usata con intelligenza (umana!) e misura. Può aiutare a ottimizzare i tempi, generare idee, ispirare contenuti o automatizzare piccoli processi, ma non deve mai sostituire la parte più vera: quella fatta di esperienza, empatia e sensibilità.
La creatività è ancora (per fortuna ) qualcosa che nasce da dentro.
L’AI è una mano tesa, non una voce che parla al posto tuo. La considero quel collega tuttologo con cui fare brainstorming.
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