Le mascherine “spaziali”: intervista a Milena Baroni di Mycroclean Italia

Le mascherine “spaziali”: intervista a Milena Baroni di Mycroclean Italia

Rieccoci al nostro appuntamento con la nuova rubrica #RipartiAMOItalia del blog GioDiT.

Quest’oggi facciamo tappa in provincia di Milano precisamente a Gorgonzola, per scoprire la storia di un’azienda partita da una lavanderia a conduzione familiare e giunta alla terza generazione, ed ora in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Come mi ha raccontato per telefono, Milena Baroni con la sua dolce e grintosa voce, lavoratrice instancabile e una donna dalla tenacia indistruttibile, multitasking (mentre eravamo intente nella nostra “chiacchierata” si destreggiava tra altre commissioni e questioni), mi ha rivelato che il tempo non basta mai e tra i telefoni che squillano incessantemente da gennaio, le 83.000 mail che intasano la casella di posta e gli impegni infiniti che costellano la sua giornata, le ha colpito la mia richiesta e, con orgoglio, dopo essere stata ospite anche a Quarto Grado su Rete 4 e su diverse testate e quotidiani nazionali ed esteri, possiamo oggi leggere sul blog GioDiT, le sue parole, il suo punto di vista e la storia della sua azienda di famiglia.

Mycroclean Italia produce mascherine in fibra di carbonio, ricavate dal tessuto per realizzare tute spaziali, che sono lavabili fino a 500 volte a 90 gradi e sterilizzabili in acqua bollente fino a 100 volte. Una volta prodotte le mascherine dalle alacri donne cinte in tute protettive dalla testa ai piedi per garantire la totale sicurezza, sono decontaminate e confezionate sottovuoto.

Non a caso l’impresa è specializzata nella produzione di indumenti per clean room ovvero realizza tute ed indumenti per coloro che devono lavorare in ambienti completamente sterili, nel noleggio di indumenti, nel lavaggio e nelle riparazioni di capi d’abbigliamento da lavoro.

Scopriamone di più su Mycroclean Italia con l’intervista all’amministratore delegato Milena Baroni.

Dalle tute spaziali alle mascherine. Qual è la motivazione, l’ideale che ha spinto Mycroclean Italia a cambiare?

Avevamo già capito che c’era tanta richiesta di mascherine anche dalla Cina, che era in difficoltà, e arrivavano richieste d’acquisto proprio dall’estero. Visto che il tessuto delle tute spaziali è molto filtrante, abbiamo usato questo materiale per le mascherine pensando che fosse utile contro il Coronavirus. Già da gennaio abbiamo iniziato a svilupparle in modo più consistente e poi l’emergenza è arrivata qui da noi ed eravamo già pronti.

Le mascherine “spaziali”: intervista a Milena Baroni di Mycroclean Italia

Qual è la storia dell’azienda? E come è cambiata con l’emergenza epidemiologica?

L’azienda parte con i miei nonni da una lavanderia di paese, io sono la terza generazione.

Mia mamma e mio padre hanno continuato la lavanderia di paese di mio nonno, avevano però una visione dell’evoluzione della lavanderia e poi c’era un’esigenza da parte di aziende molto importanti nella fabbricazione di semiconduttori: gli operatori che lavorano nella produzione non dovevano rilasciare particelle contaminanti perché l’uomo è di per sé una fonte di contaminazione con polveri e con la contaminazione biologica. Quindi colgono questa opportunità di poter sviluppare un lavaggio di decontaminazione, ed in più con la creazione di indumenti protettivi per poter lavorare il prodotto in sicurezza, proteggendolo dall’uomo che è contaminante. Sviluppano appunto l’azienda che si occupava di lavaggio di decontaminazione e produzione di indumenti protettivi utilizzati per aziende di conduttori, aereospaziali e farmaceutiche. Questo è anche il mio lavoro da 25 anni.

Nell’emergenza Covid-19, da 18 persone siamo passati a 70 in circa un mese. In azienda siamo tutte donne, tranne mio marito, è stato molto difficile e abbiamo fatto tutte da sole, anche gli impianti, perché in periodo di lockdown non c’era nulla.

Le mascherine “spaziali”: intervista a Milena Baroni di Mycroclean Italia

Quali sono le caratteristiche delle mascherine prodotte da Mycroclean Italia?

Le mascherine sono ricavate dal materiale delle tute spaziali che è un tessuto filtrante. Quindi sono filtranti, schermanti e resistenti e permettono 500 lavaggi.

Le mascherine prodotte da Mycroclean Italia sono autorizzate dall’Istituto Superiore di Sanità, sono paragonabili alle FFP2, sono più di una mascherina chirurgica.

Le mascherine “spaziali”: intervista a Milena Baroni di Mycroclean Italia

Come vengono prodotte? In cosa consiste la cucitura “a barriera” brevettata?

Le mascherine vengono prodotte a mano, cucite da squadre di persone con aghi piccolissimi. La doppia cucitura di protezione permette che non avvenga la fuoriuscita di particelle contaminati.

Le mascherine “spaziali”: intervista a Milena Baroni di Mycroclean Italia

E per quanto riguarda le mascherine da bambini? Ma è consigliabile che le utilizzino anche i più piccoli e non solo gli adulti?

La norma prevede che le mascherine devono essere usate dai sei anni in su per questo noi abbiamo sviluppato mascherine che vanno bene anche per i bambini. Poi se le mamme vogliono metterle anche ai più piccoli, libere di farlo. Il consiglio è dai sei anni in su.

E per quanto riguarda le certificazioni?

Abbiamo il parere favorevole dell’Istituto Superiore di Sanità che sta facendo un lavoro immenso, e controlla che tutti i test che il produttore dichiara di aver fatto siano veramente stati eseguiti e abbiano superato le garanzie di sicurezza. E adesso stiamo facendo il percorso CE e quello per classificarle con l’Inail. Colgo l’occasione per ringraziare la dottoressa Maria Ciprotti dell’Istituto Superiore di Sanità che è una professionista di una competenza incredibile, rigorosa e severa.

Le mascherine come vengono vendute? L’e-commerce può essere una soluzione fruttuosa nel lungo termine?

Non so se l’e-commerce sia fruttuoso nel lungo termine, dà spazio a commenti inappropriati sui social di gente non competente che danneggia l’azienda che produce che è seria. Ci stiamo dirigendo maggiormente nel canale professionale della farmacia che è sinonimo di garanzia.

La comunicazione social come è cambiata?

La comunicazione social è cambiata ed è molto difficoltosa. I social sono un bene ma è difficile controllare la comunicazione, e se usati male sono un danno. Se il prodotto di qualità riusciamo a mantenere il nostro mercato, ma la serietà vince sempre.

Come si declina lo storytelling? Quale tipo di contenuti si prediligono, video, audio o immagini?

Prevalgono le immagini per mostrare le condizioni di lavoro in questo momento che sono difficili: siamo tutte bardate con tute ed inizia anche il caldo.

Le mascherine “spaziali”: intervista a Milena Baroni di Mycroclean Italia

Quanto e come è importante investire in digitale, comunicazione ed innovazione soprattutto in questo periodo?

Sarebbe importantissimo se si potesse fare perché la legge vieta l’investimento pubblicitario per i dispositivi di protezione individuale come mascherine, tute protettive. Tutti i social bloccano ogni tipo di pubblicità di account nuovi e le sponsorizzazioni avrebbero durata breve. Chi ha aperto account nuovi per cavalcare il business delle mascherine vengono bloccati da Google, Facebook, Instagram, ecc.

Non è tanto importante quindi l’investimento pubblicitario oggi, ma avere alle spalle una storia e un’azienda seria, come nel nostro caso, che ha l’opportunità di continuare a promuovere i servizi. Chi comunica con più serietà, vince.

Le mascherine “spaziali”: intervista a Milena Baroni di Mycroclean Italia by GioDiT

Fidelizzare i clienti in questo periodo è molto difficile, le persone pensano che hanno una competenza e sanno tutto sulle mascherine. Ma è importante comunicare con i propri utenti e comunicare le informazioni corrette ma è difficile in questo periodo perché la gente pensa di saperne sempre di più di te.

 

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