A differenza dei Millenials, nati tra il 1980 e il 1995, che hanno vissuto il passaggio dall’analogico al digitale, la Generazione Z sono i veri nativi digitali. Nati dopo il 1995 in una società impregnata di wi-fi, super-connessa e da bulimia di selfie, e dove il “non-luogo” (per citare l’antropologo Marc Augè) di incontro è il web.
Negli anni Ottanta i brand per catturare l’attenzione dei Millenials usavano gli spot pubblicitari in tv, sui giornali e in strada, poi si è passati ad internet ed ai social e il marketing è diventato sempre più da “uno a molti” a “uno a uno”, personalizzato.
Si profilano tempi duri anche le aziende che ora devono raggiungere questo nuovo target. Infatti, secondo la recente ricerca Uniquely Generation Z di Ibm, condotta su un campione di ragazzi tra i 13 e 21 anni in 16 Paesi, emerge che la Generazione Z è difficile da conquistare per i brand.