Emoji Marketing: come usare le emoji per aumentare conversioni ed engagement del proprio brand [Infografica]

Emoji Marketing: come usare le emoji per aumentare conversioni ed engagement del proprio brand [Infografica]

C’erano una volta i pittogrammi, le incisioni su argilla ed i geroglifici, poi avvenne la scrittura e mai si sarebbe immaginato che ci fosse stato poi un futuro in cui ritornare ad immagini simboliche per sostituire le parole del vocabolario, riassumere concetti e soprattutto esprimere stati d’animo: le emoji.

Siamo passati dal disegno al segno e sembra che questa tendenza si stia invertendo ora per rendere la comunicazione sempre più accattivante, immediata, ed evocare emozioni, per incrementare le conversioni e l’engagement intorno al proprio brand, per umanizzare la propria azienda e start up.

Dal disegno al segno fino alle emoji

In principio nell’età della pietra furono i pittogrammi, disegni di oggetti, animali sulle pareti delle caverne che divennero man mano più stilizzati fino alle prime tracce di scrittura cuneiforme eseguita cioè con uno stilo, imprimendo su tavolette d’argilla, ritrovate nel Vicino Oriente, particolari segni composti da piccole incisioni dalla forma appuntita, che ricordano per l’appunto dei chiodini o dei cunei.

Ma sono i geroglifici egizi, i circa tre mila segni della scrittura dell’antico Egitto che più si avvicinano alle moderne emoji. L’antica scrittura egiziana infatti combinava elementi ideografici, sillabici e alfabetici.

Le emoji, parola composta da “e” (immagine) e “moji” (lettera, carattere), sono comparse nel 1999 in Giappone, ideate da Shigetaka Kurita, che all’epoca lavorava allo sviluppo di i-mode, uno dei primi servizi di web mobile  nella società di comunicazione giapponese, NTT DoCoMo.

Da allora hanno avuto una continua evoluzione, ed oggi fanno parte del nostro quotidiano, le inviamo nelle chat su WhatsApp, su Messanger, le utilizziamo nei commenti su Instagram, nei post su Facebook e Twitter, nelle Stories e su Snapchat.

Ogni giorno, infatti, vengono usate più di 60 milioni di emoji e più di 5 miliardi nella chat Messanger. E il sito ideato da Mattew Rothenberh monitora le emoji più utilizzate in real time su Twitter, per avere un’idea dell’impressionante mole.

Emoji Marketing: come usare le emonji per aumentare conversioni ed engagement del proprio brand

Sono anche in arrivo 157 nuove emoji che conferma Unicode sul proprio blog ufficiale, potranno essere utilizzate a partire da agosto-settembre 2018.

Emoji Marketing: come usare le emonji per aumentare conversioni ed engagement del proprio brand

Inoltre è stato istituito anche il Giorno Mondiale dell’Emoji : il 17 luglio.

Differenza tra emoji ed emoticon

Emoji ed emoticon non sono sinonimi. Emoticon è la crasi dei termini “emotion” ed “icon”, ideata da Scott Fahlman, indica la rappresentazione sul display di una faccina, è composta dalle riproduzioni di espressioni facciali con simboli e lettere. L’emoji invece è un pittogramma, indica un’immagine, un linguaggio, che cambia leggermente in base all’azienda, una faccina con gli occhi a cuore è diversa se rappresentata da Google, Apple, Android, Microsoft, Samsung o i social Facebook e Twitter.

Emoji Marketing: come usare le emonji per aumentare conversioni ed engagement del proprio brand

 

Cinque Tips per un’Emoji Strategy di successo per il proprio brand

Ecco di seguito cinque suggerimenti, accompagnati da case history di valore, per differenziare il proprio brand con una corretta e vincente strategia di emoji marketing.

#1. Creatività ma conoscendo il significato delle emoji e il mercato di riferimento

La prima regola è dare spazio alla creatività, ricordandosi di utilizzare le emonji con parsimonia e responsabilmente.

Se un’azienda si occupa di servizi finanziari non può certo utilizzare gli smack o un emoji di cui non conosce pienamente il significato ed incorrere in gaf. Per questo c’è l’enciclopedia delle emoji, l’Emojipedia, che foga ogni dubbio prima di combinare pasticci comunicativi ed evitare eventuali epic fail.

#2. Crea un’originale strategia di Emoji Marketing

Quando si va a costruire una strategia di Emoji Marketing è bene tenere a mente che i consumatori tendono ad utilizzare le emoji per esprimersi e trasmettere emozioni a differenza dei brand che le adoperano soprattutto per attirare l’attenzione e invocare emozioni.

Si deve pensare a quali emoji sono più indicare ed in linea col proprio brand per utilizzarle nei diversi canali di comunicazione e rendere la propria azienda o start up o immagine professionale, più vicine al target, più divertente ed accessibile ed anche più riconoscibile.

Si può creare anche un’emoji personalizzata per il proprio brand che lo rappresenti al meglio o lanciare emoji per il real time marketing o instant marketing in con concomitanza di particolare eventi di rilevo, per esempio superluna, eclissi di sole, Olimpiadi, Pasqua ecc.

Si possono pensare campagne marketing focalizzate sull’emonji come ha fatto Ford nel 2015 con “Don’t Emoji and Drive” sia con lo spot video che con manifesti pubblicitari.

Domino’s pizza qualche anno fa aveva lanciato l’idea di permettere di ordinare, ai propri follower su Twitter, pizze a domicilio tweetando un emoji di pizza ovviamente, per poi essere contattati tramite un messaggio diretto per confermare l’ordine.

Air New Zeland: i consigli di viaggio attraverso le emoji in mappa

Air New Zeland, invece, utilizza le emoji abitualmente nei singoli tweet e nei video che condivide.

Ma la trovata geniale è di aver pensato a lanciare una campagna di marketing territoriale e turistico basata sulle emoji che portano alla scoperta del territorio della compagnia aerea in modo divertente ed unico.

Ha lanciato il 14 febbraio scorso l’hashtag e la campagna #EmojiJourney per creare una mappa della Nuova Zelanda con le emoji ed invita ai suoi fan e a viaggiatori curiosi di commentare i propri post su Facebook o Twitter o Instagram con una stringa di tre emoji per capire la propria vacanza perfetta.

#3. Usa le emoji nell’email marketing

Nelle campagne di email markerting si possono inserire emonji nell’oggetto della mail per aumentare i tassi di apertura della newsletter, essere sintetici e d’impatto, risparmiando spazio e catturando l’occhio e l’attenzione di chi la riceve.

Per esempio, una mail per gli sconti si può inserire un’emoji con gli occhiali da sole o con il simbolo del dollaro su occhi e lingua, o la spedizione gratuita con il camion o una sorpresa in omaggio per chi spende un tot di euro da indicare con un pacchetto regalo. Inoltre nella mail per augurare le buone feste si può inserire l’emonji dell’albero di Natale, di Babbo Natale o della colomba col ramoscello d’ulivo nel becco.

Ma anche nel corpo del testo della newsletter possono essere inserite, sempre con parsimonia, le emoji.

#4. Usa le emoji nella comunicazione social

Nel condividere contenuti nelle piattaforme social si possono inserire faccine, simboli, numeri, frecce per indicare i link, la cornetta per i numeri telefonici e la busta della lettera per l’indirizzo e-mail.

E le emoji sono utili anche per evidenziare call to action, il corpo del contenuto, ed indicare i punti di un elenco.

Su Facebook si può inserire anche un’emoji per indicare il proprio stato d’animo o un’attività, per esempio “Mi sento.. creativa, ispirata, cool…”, si può decidere anche di inserire una gif o un adesivo.

Si possono inserire le emoji anche nella bio, soprattutto per l’account Instagram del proprio brand, il social visual per eccellenza, ed usarle nei commenti. Si può chiedere ai propri fan un feedback sotto forma di emoji, coinvolgendo emotivamente gli utenti che, velocemente e col minimo sforzo, possono anche fornire informazioni preziose per il brand riguardo al proprio target di riferimento.

“Lisa”, il social brand lanciato ufficialmente il 19 febbraio 2018 al Piccolo Teatro Strehler di Milano, dalla divisione italiana di Condé Nast (gruppo che pubblica, tra le altre, le riviste Vogue,  GQ, Vanity Fair, Glamour e Wired), presente solo su Instagram e Facebook, e rivolta ai giovanissimi, fa un largo uso delle emoji per coinvolgere e far intervenire  gli utenti nei commenti.

 

#5. Telegram e l’emoji mood

Un canale Telegram del proprio brand può essere implementato con uno stile ben definito, riconoscibile ed interattivo, ricorrendo all’uso delle emoji.

Si possono inserire sin dalla denominazione del canale per catturare l’occhio e per rendere immediatamente comprensibile la tematica e l’obiettivo del canale. Se le emoji possono essere opzionali nel titolo del canale, secondo il mio punto di vista sono imprescindibili nella sua descrizione, d’altronde Telegram è un’app di messaggistica e si contraddistingue anche per l’uso di colorati e svariati sticker per tutti i gusti, per cinefili, appassionati di anime, meme, animali, miti, personaggi celebri, per i nostalgici degli anni passati.

Emoji Marketing: come usare le emonji per aumentare conversioni ed engagement del proprio brand

Le emoji possono essere usate nei contenuti che si pubblicano, ma bisogna essere coerenti con la comunicazione utilizzata per gli altri account social del brand.

Inoltre per coinvolgere i propri follower si possono inserire le emoji sotto i messaggi postati e chiamarli in causa attraverso sondaggi con tante colorate emoji. Ma anche qui secondo me non bisogna esagerare, vanno usate con parsimonia, potrebbe essere un tratto distintivo del canale ma abusarne annoia e non tutti i fan potrebbero condividere questa “strategia” e non essere portati a lasciare il proprio “voto”, almeno secondo la mia esperienza.

Emoji Marketing: come usare le emonji per aumentare conversioni ed engagement del proprio brand

Nel canale Telegram possono essere utilizzati anche i separatori per ravvivarlo e portare una nota floreale o di colore o di geometria in base a quelli che si scelgono e si condividono.

canale Telegram separatori1

Inoltre si possono creare anche sticker e separatori col logo del proprio brand, blog o canale Telegram, sempre in linea coi propri valori e mission.

Nei gruppi, poi si ci può sbizzarrire ancor di più con gli sticker e mettere in atto  il coinvolgimento degli utenti con simpatia, originalità e dialogo continuo.

Infografica: Emoji Marketing

 

_Emonji MArketing_ Infografica by GioDiT

 

 

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